Dalle prossime comunali di Bologna parte la nuova strategia del M5S
Moto di rivoluzione nel M5S: per le prossime comunali di Bologna, lista di 36 “competenti” scelti senza l’ausilio della rete. A Bologna fervono i preparativi per le prossime elezioni comunali che si terranno l’anno venturo. Nello storico fortino della sinistra italiana il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo starebbe per mettere in atto un significativo cambio di passo organizzativo ed elettorale.
M5S, i 36 nomi “competenti”
Sarebbero 36 i nomi di alto profilo civico definiti “competenti”, avvocati, giureconsulti di chiara fama e genieri di navigata esperienza politica e amministrativa della cosa pubblica, che due consiglieri comunali del M5S, Massimo Bugani e Marco Piazza, avrebbero intenzione di presentare al corpo elettorale condensati in una lista condivisa con il resto della squadra comunale bolognese. Dalle colonne del Corriere della Sera, edizione del capoluogo emiliano, apprendiamo che i due consiglieri “hanno chiesto a Beppe Grillo e più in generale al Movimento a Roma di cambiare schema”.
M5S: onestà, competenza, affidabilità. E la Rete?
Nelle mire di questo paventato cambiamento strategico si anniderebbe la volontà, da parte della truppa bolognese di Grillo e compagni, di ben figurare alle prossime elezioni puntando ancora sull’onestà della rappresentanza scelta, ma anche sulla competenza e sull’affidabilità empirica, ergo verificabile, dell’individuo. Queste qualità, che la scelta espansa effettuata fino ad oggi tassativamente sul web non sempre ha garantito al M5S, se condivise a livello nazionale, potrebbero rappresentare, nei piani di Bugani e Piazza, una fucina decisiva per il cambiamento.
In merito, le dichiarazioni di Bugani non lasciano adito a dubbi: “Questa volta facciamo sul serio – promette Bugani – e i bolognesi hanno una incredibile occasione se arriviamo al ballottaggio: cambiare aria”. Per coloro che non approveranno i “meravigliosi 36”, stando alle fonti, dovrebbe comunque essere garantita la possibilità di poter creare una lista ulteriore con la classica tassonomia derivante dal web. Certo il rischio che a livello politico tale lista si tramuti in un autogol di dimensioni gargantuesche, sarebbe però elevato.
Gli ultimi momenti clou nel M5S
Dopo il direttorio dei cinque, le epurazioni e le scelte di comunicazione quantomeno discutibili circa alcune tematiche sensibili, leggasi la questione dei migranti, con la possibile presentazione di liste decise in seno al M5S senza l’apporto sacrale della rete vien da chiedersi per quanto tempo ancora il paradigma del Movimento 5 Stelle possa dirsi uguale a se stesso.
Forse sarebbe lecito pensare di potersi trovare a fronte di una lenta evoluzione, assolutamente comprensibile perché figlia dell’utile, per nulla dissimile da quella affrontata da qualsiasi altro Partito o movimento politico all’interno dell’agone parlamentare italiano odierno. Ai posteri l’ardua sentenza.
Riccardo Piazza