Intorno al nome di Giancarlo Galan, ex governatore della regione Veneto, torna ad agitarsi la polemica. Il deputato di Forza Italia, condannato agli arresti domiciliari in seguito al patteggiamento per corruzione nella vicenda Mose, continuerà a percepire il vitalizio.
Merito della legge regionale veneta 47 del 2012
La legge regionale veneta 47 del 2012 stabilisce infatti il blocco del vitalizio solo per i condannati a tre anni o più ed interdetti dai pubblici uffici. Non è questo il caso di Galan che di anni ne ha patteggiati soltanto 2 e 10 mesi. Continuerà dunque a percepire il vitalizio maturato nella lunga carriera politica in consiglio regionale iniziata venti anni fa: 80 mila euro lordi all’anno.
Galan condannato a risarcire 2,6 mln
Poco o nulla sembrano contare i tre gradi di giudizio che hanno stabilito la colpevolezza di Galan e quindi anche la condanna a risarcire la collettività di 2,6 milioni di euro. Agli 80 mila euro di vitalizio si sommano, nelle casse del deputato di Fi, i 96 mila di tfr.
Giunta per elezioni parla di “beffa”
La giunta per le elezioni alla Camera, nella persona del presidente Giuseppe D’Ambrosio e dei membri Fabiana Dadone e Davide Crippa hanno voluto sottolineare l’effetto beffa della vicenda: “Galan non solo riceverà il vitalizio nonostante la condanna ma continua a prendere lo stipendio da parlamentare”.
“Per procedura decadenza si attendono documenti Cassazione”
In merito alla condanna divenuta definitiva lo scorso 3 luglio, la giunta aggiunge: “Per avviare la procedura per la decadenza dell’ex presidente della commissione Cultura, in ossequio alla legge Severino, si attendono solo i documenti dalla Cassazione”.