Per l’Italia le brutte notizie sul fronte economico sembrano non mancare mai: “La convergenza reale fra le economie dell’area dell’euro dopo l’introduzione della moneta unica è stata scarsa e l’Italia ha registrato risultati peggiori in termini di crescita del Pil pro-capite”.
Praticamente il nostro Paese – da quando è entrato in vigore l’euro – è stato il peggiore in termini di “convergenza” con le altre economie. Non proprio una novità, ma eccone la conferma dal bollettino della Bce. L’istituto presieduto da Mario Draghi ha però, nel complesso, anche delle notizie positive riguardo l’andamento del quadro macroeconomico europeo per il prossimi mesi: sembrerebbe infatti che l’Eurozona avrà un “ampliamento della ripresa economica nel secondo trimestre dell’anno”.
Proprio la stessa Bce dovrebbe dare, sempre stando al bollettino economico, quell’imput in più affinchè la ripresa continui; la domanda interna dell’Eurozona sarà stimolata dai suoi interventi, poi riforme strutturali, export, risanamenti dei conti e basso prezzo del petrolio faranno il resto.
Per quanto riguarda l’inflazione invece il bollettino comunica che essa “ha raggiunto il livello minimo agli inizi dell’anno, tornando in territorio positivo negli ultimi mesi”. Per la fine dell’anno è prevista una sua crescita, la quale sarà ulteriore nel corso del biennio 2016-17.
Ad ogni modo la Bce rassicura di avere tutto sotto controllo e che i mercati finanziari sono in continuo monitoraggio da parte dell’istituto: “Se alcuni fattori dovessero indurre un inasprimento ingiustificato della politica monetaria o se le prospettive per la stabilità dei prezzi dovessero mutare in modo sostanziale, il Consiglio direttivo reagirebbe ricorrendo a tutti gli strumenti”, riprende sempre il bollettino.