Occupazione, giugno un mese nero: 22 mila occupati in meno rispetto al mese precedente, per una percentuale di -0.1, e 40 mila in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno (-0.2%). Sono gli ultimi dati provvisori dell’Istat sull’andamento del mercato del lavoro. I numeri contrastano con quelli di aprile, quando si era registrata una crescita dello 0.6%. Così cresce il tasso di disoccupazione, che raggiunge la quota ancora molto elevata del 12.7%, di nuovo in salita dopo le cifre stazionarie di maggio.
Tasso di occupazione invariato
L’Istituto nazionale di statistica rileva che a giugno “dopo la forte crescita registrata nel mese di aprile (+0,6%) e il calo nel mese di maggio (-0,3%), gli occupati diminuiscono dello 0,1% (-22 mila) rispetto al mese precedente. Il tasso di occupazione, pari al 55,8%, cala nell’ultimo mese di 0,1 punti percentuali. Rispetto a giugno 2014, l’occupazione è in calo dello 0,2% (-40 mila), mentre il tasso di occupazione rimane invariato”.
I giovani ancora i più colpiti
Gli occupati, tra i 15 e 24 anni, diminuiscono del 2.5% rispetto a maggio. Anche il tasso di occupazione giovanile, ora pari al 14.5%, cala di 0.3 punti rispetto al mese precedente. Al contrario aumenta su base mensile il numero di giovani disoccupati (+5.2%, pari a 34 mila unità). L’incidenza sul numero dei disoccupati, dei giovani tra i 15 e 24 anni è dell’11.5% sul totale dei giovani della stessa età. La quota dei giovani disoccupati sul totale di quelli attivi, aumenta sino al 44.2%, più 1.9 punti percentuali rispetto al mese precedente. È un record, il più alto dal 1977.
Diminuiscono gli inattivi
Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce nell’ultimo mese (-0,1%, pari a -18 mila), riprendendo il calo cominciato a inizio anno. Il tasso di inattività, pari al 35,9%, diminuisce di 0,1 punti percentuali rispetto a maggio. L’Istati ha spiegato così questa tendenza di maggiore disoccupazione così: “L’aumento del numero di disoccupati negli ultimi 12 mesi è pertanto associato ad una crescita della partecipazione al mercato del lavoro, testimoniata dalla riduzione del numero di inattivi”.