A distanza di pochi giorni dallo scandalo intercettazioni Crocetta si ritrova nuovamente spalle al muro. Dopo aver respinto (al momento) il pesante scoop dell’Espresso, per il governatore della Sicilia arrivano i primi, chiari, diktat del Pd nazionale: “Governi bene, faccia le riforme che servono altrimenti andremo al voto”. Un messaggio che assomiglia a un vero e proprio ultimatum. Così avrebbe detto Lorenzo Guerini, vicesegreario nazionale del Pd, secondo quanto riportato da Repubblica.
Fiducia a tempo?
Il vicesegretario nazionale del Pd, Lorenzo Guerini, è volato a Palermo per un vertice con i membri della segreteria e i deputati regionali. Le parole provenienti dalla sede dei democratici suonano chiarissime: “Qui in Sicilia siamo chiamati a governare. Siamo in grado di farlo oppure no? È necessario capirlo”. Il prima possibile. Perché come come ha sottolineato Davide Faraone “la situazione è pesante ed è impossibile negarlo”. Crocetta incassa quindi una fiducia a tempo dal suo partito: fare le riforme per evitare la possibile catastrofe. Leggi come: nuove elezioni che potrebbero costar carissime al Pd.
La risposta di Crocetta
Il governatore ha recepito il segnale inviato da Guerini e in una conferenza stampa all’Ars si è detto disponibile a “fare le riforme anche con chi è all’opposizione”. Crocetta non intende comunque darsi per vinto e, pur dando ragione a Renzi, ha elencato quanto realizzato fin qui in Sicilia: “Siamo stati la Regione che ha fatto di più ma il peso del passato si sente. Non vogliamo elemosine, né che qualche leghista dica che ce le fanno”. Il prossimo passo è rappresentato dalla riforma delle Province, disegno di legge che istituisce i Liberi consorzi: “Quello che abbiamo approvato in Aula era già previsto nel mio programma elettorale”. Crocetta ha piazzato il primo mattone ma ne serviranno altri per evitare di andare al voto.
Federico Giuliani