Un brindisi per salvare Roma. Tra abbracci ed una bevuta, ieri sera alla Festa dell’Unità di Roma, il sindaco Ignazio Marino, la ministra Maria Elena Boschi ed il Presidente Pd, nonché Commissario straordinario del partito romano, Matteo Orfini, sembrano sotterrare l’ascia di guerra dopo tante tensioni.
Ma basterà davvero un “cheers” a lasciare alle spalle le polemiche che hanno attraversato i rapporti nei mesi scorsi? Sembrano sperarlo i sostenitori del PD di Roma presenti alla Festa dell’Unità ieri sera per ascoltare l’intervento di Boschi. I cittadini sono apparsi infatti entusiasti nell’assistere al rito di pacificazione suggellato da un calice di birra.
“Il patto della birra”
Il discorso della ministra Boschi, a cui Marino assiste solo in chiusura, è apparso in molti passaggi di sostegno esplicito rispetto all’operato del Sindaco: “il Pd sostiene Marino”, queste le parole della ministra, che rassicura anche sul fatto che “il governo farà la sua parte con il Giubileo e le Olimpiadi”. Parole positive dunque, che Marino, subito prima dell’abbraccio con la ministra sotto il palco, accoglie e rafforza facendo notare che “con il Pd non c’è mai stata una guerra. Anzi, oggi siamo tutti qui per brindare al futuro di Roma e al Pd”.
Pur essendo dunque lontani dai moniti in stile renziano, come #ignaziostaisereno, Boschi tiene comunque a responsabilizzare il sindaco e la sua azione amministrativa sottolineando che “ora è tutto nelle sue mani. Dal malaffare emerso è riuscito a rimanerne fuori, è una persona onesta e pulita, ma è importante che anche la città sia pulita”.
L’immagine di piena responsabilizzazione di Marino da parte di Boschi fa il paio con la composizione della nuova Giunta capitolina, presentata dal sindaco martedì 28 luglio, in diretta streaming, ed apparsa priva di ogni traccia di elementi renziani. Nonostante i cin-cin e gli abbracci, dunque, il sostegno al sindaco appare accompagnato da un’aurea di scetticismo generalizzato da parte dello stesso Renzi e del suo entourage: Marino potrà realmente intervenire in maniera efficace su temi come il decoro, l’ordine, la pulizia, la mobilità della città, ormai divenuti vere emergenze?
Sicuramente non è ottimista un sottosegretario molto vicino al Premier, che ha commentato l’insediamento della nuova Giunta pronosticando: “Tre mesi e saremo come prima”.
Del resto, lo stesso Renzi, apparso a sorpresa proprio il 28 luglio sempre alla Festa dell’Unità di Roma, tra una partita a bigliardino ed un giro negli stand, ha eluso le molteplici domande su Marino poste dai militanti PD, prima ribaltando i quesiti ai presenti: ”Voi che dite? Facciamo un sondaggio”, poi chiudendo in maniera sbrigativa la discussione che si era creata: “Non litigate tra di voi. Ci sono varie opinioni, evitiamo la discussione”. Infine, ha offerto ad un militante, che definiva Marino una mina e lo invitava a farlo dimettere, una leva di ottimismo sin troppo timida: “dai…reggiamo”.
Insomma, il “patto della birra” tra Boschi, Marino e Orfini, a cui si è aggiunto sul finale il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, anch’egli sotto la lente di osservazione di Renzi, non fa stare del tutto sereni.