Caso Azzollini, Emiliano: “Il Pd ha sbagliato”
Michele Emiliano, neoeletto governatore della regione Puglia e segretario regionale del Pd , in un’intervista a La Gazzetta del Mezzogiorno ha parlato del caso Azzollini e rimproverato il modus operandi del suo partito: “Non giudico il diritto dei singoli senatori di votare no alla richiesta di arresto del senatore Azzollini, ma il Pd ha sbagliato a non prendere posizione“.
Emiliano, che il mestiere di magistrato lo conosce bene, ha inoltre rimproverato il capogruppo Luigi Zanda ed espresso il suo disappunto su “un voto di coscienza che un partito non si può permettere”. Rivolgendosi agli esponenti del Pd ha infatti detto che essi “non possono fare valutazioni probatorie sulla vicenda del senatore Azzollini che, come tutti i cittadini, fino a sentenza definitiva è da considerare innocente. Quello che giudico sbagliato è però l’atteggiamento del Pd: se avesse avuto qualche elemento per pensare che i magistrati tranesi, anche involontariamente, avessero perseguitato Azzollini, avrebbe dovuto esplicitarlo in aula negli interventi dei suoi senatori. Secondo me – ha poi aggiunto – il presidente del gruppo Zanda ha sbagliato a non dare un’indicazione“.
Emiliano è anche d’accordo con l’ipotesi, caldeggiata dai più, che ci sia stata un’esplicita volontà – con quel voto contrario all’arresto che ha capovolto il parere della Commissione per le Immunità del Senato – di salvaguardare le sorti del governo. Per quanto riguarda invece la frase pronunciata da Renzi in merito durante la conferenza stampa dell’altro ieri – cioè che i senatori non sono i passacarte della procura di Trani – il governatore ritiene che “lascia spazio al malinteso. La gente – ha aggiunto – può pensare che il Parlamento rivendichi per i suoi rappresentanti un privilegio, in materia di arresto, perquisizioni e intercettazioni, che ai comuni cittadini non viene riconosciuto “.