2 agosto 1980, strage Bologna: una bomba fece saltare in aria l’ala Ovest della Stazione di Bologna. 85 furono le vittime. Le commemorazioni hanno visto protagonisti, oltre al grido immutato ad invocare verità e giustizia, la polemica innescata dalle dichiarazioni di Di Battista del M5S e la replica del Pd.
Mattarella: “Italia ha dovere di ricordare”
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ha voluto far mancare il proprio contributo alla cerimonia di commemorazione delle vittime. Nella lettera inviata al Presidente dell’Associazione delle vittime del 2 agosto, Paolo Bolognesi, il Capo dello Stato ha scritto: “L’Italia ha il dovere di non dimenticare quella strage e quelle vittime innocenti che fanno ormai parte della memoria nazionale”.
Grasso: “Noi non dimentichiamo”
Alla cerimonia è intervenuta anche la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Pietro Grasso: “Le mie parole non vi sembrino sterile retorica di chi è tenuto a intervenire per dovere istituzionale. Nessuna retorica, nessuna banalità, non servono frasi di circostanza. La mia voce si unisce a quelle di quanti tutti gli anni in questa piazza dicono: ‘Noi non ci stiamo, non dimentichiamo, noi vogliamo giustizia’”.
“Ora legge su depistaggio”
“La sfida da affrontare ora – ha proseguito Grasso – è la legge sul reato di depistaggio, per questo ho sollecitato la commissione giustizia del Senato a calendarizzare al più presto la legge. E finalmente il provvedimento ha iniziato venerdì il suo percorso in commissione grazie alla tenacia del senatore Lo Giudice, con relatore il senatore D’Ascola”.
Di Battista: “A Governo interessa più legge bavaglio”
Proprio in merito al reato di depistaggio – e veniamo dunque alle polemiche – è intervenuto, all’uscita del palazzo comunale, Alessandro Di Battista del M5S: “Non ho mai sentito parlare seriamente di depistaggio da quando sono in Parlamento. Il Governo non ha ancora approvato la legge non per motivi burocratici ma perché gli interessa di più fare la legge bavaglio sulle intercettazioni”.
“Non c’è volontà politica di fare giustizia”
Rimanendo più strettamente su strage Bologna, Di Battista ha aggiunto: “Dopo 35 anni ancora non sono stati scoperti i mandanti della strage di Bologna”. Ed ha accusato: “Evidentemente non c’è la volontà politica per farlo”.
De Maria: “Polemica sgradevole”
La risposta del Pd non si è fatta attendere: “Trovo sgradevole che ci sia stato chi, come Alessandro Di Battista dei 5 Stelle, abbia voluto fare di questa giornata l’occasione di una polemica politica. Di Battista forse non lo sa perché qui non l’avevamo mai visto, ma il 2 agosto a Bologna si dovrebbe venire non per fare polemica ma per stringersi uniti intorno ai familiari delle vittime e alla città di Bologna”.
“Governo impegnato su legge per reato di depistaggio”
A parlare è il deputato Andrea De Maria che chiarisce: “Il sottosegretario De Vincenti ha ribadito in modo chiaro l’impegno del Governo, con il pieno sostegno del Pd, per portare a termine il percorso della legge sul reato di depistaggio, che io stesso ho firmato con gli altri colleghi del Pd, e per rispondere alle altre sollecitazioni dell’Associazione dei familiari delle vittime”.
Vicinanza del Pd alle vittime del 2 agosto
Tutto il Partito democratico ha poi espresso la propria vicinanza all’Associazione delle vittime del 2 agosto. Il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, ha dichiarato: “Ci uniamo al dolore dei parenti delle vittime perché non vogliamo dimenticare e perché il corso della giustizia deve continuare: dobbiamo sempre difendere la libertà e la democrazia e per raggiungere questo obiettivo dobbiamo aumentare il grado di coesione sociale del Paese”.