Migranti: nella notte tra domenica e lunedì circa 1700 migranti hanno tentato di introdursi nell’Eurotunnel che da Calais, punta estrema della Francia, attraversa la Manica fino ad arrivare nel Regno Unito.
Migranti: la notte più difficile
Il problema è sorto già qualche anno fa ma, adesso, la situazione si sta facendo difficile a Calais, dove migliaia di migranti tentano di salire sui Tir o sui treni diretti nel Regno Unito – dovrebbero essere all’incirca 4-5000, ne arrivano 150 in più al giorno – spesso anche mettendo a rischio la propria vita (da giugno in 10 sono morti tentando di varcare il “confine”). Sperano di raggiungere le coste inglesi, tra di loro un numero sempre più alto di donne e bambini.
Nella notte tra domenica 2 agosto e lunedì 3 agosto, in 1700 hanno tentato di forzare i blocchi dell’Eurotunnel: mai avevano tentato in così tanti, infatti, nelle scorse notti non si registrano più di un centinaio di casi per volta. Secondo Al Jazeera, la polizia ha usato anche gas lacrimogeni per neutralizzare l’assalto – a presidiare il passaggio oltre 400 agenti. Si apprende in queste ore anche dell’arresto di un sudanese accusato di aver colpito un poliziotto con una pietra.
Migranti: la patata bollente
Le dichiarazione delle autorità francesi sulla questione rilasciate in questi giorni si possono riassumere in poche parole: “i migranti vanno a Calais perché vogliono andare nel Regno Unito”, dunque, “il problema lo deve risolvere Londra”. Dall’altra sponda della Manica, nel timore di restare con la “patata bollente” in mano, ha risposto il ministro degli Esteri Philip Hammond che, per bocca di un suo portavoce, ha detto: “non ci sono prove che tutti quelli che lasciano i campi di Calais raggiungano il Regno Unito, molti sono in cerca di opportunità in Francia, in Europa“.
Ieri, il ministro degli Interni britannico Theresa May, d’accordo con il ministro dell’Immigrazione James Brokenshire, ha cercato di mandare un messaggio chiaro ai migranti che affollano Calais. I due dicasteri stanno provando a cambiare il provvedimento che assegna automaticamente ai richiedenti asilo con bambini – anche se entrati “illegalmente” in Uk – un sussidio di 37 sterline a settimana. Nel weekend Brokenshire ha detto, in un’intervista rilasciata a Bbc World, che già adesso non sono più previsti benefici automatici per i richiedenti asilo senza bambini a seguito che non hanno rispettato le leggi: “il Regno Unito non è la terra del latte e del miele” ha precisato, “non si ha l’automatico diritto al benessere se non hai il diritto di essere qui” ha infine aggiunto.