In mattinata il Ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha riferito al Senato circa il caos dello scorso 29 luglio all’aeroporto di Fiumicino, colpito da un incendio e da un blackout, e che ha avuto come conseguenza la cancellazione della maggior parte dei voli e passeggeri lasciati a loro stessi senza informazioni né assistenza.
Delrio: “20 anni di paralisi negli investimenti”
In Aula il Ministro ha parlato di “disservizi che non dovranno più ripetersi” e che soltanto in parte sono dipesi dall’incendio. Il Ministro ha sottolineato come il caos scoppiato a Fiumicino sia anche figlio di fragilità organizzative mostrate da alcuni operatori (in particolare, la principale imputata è stata la compagnia low-cost spagnola Vueling, contro cui presidente di Enac Vito Riggio ha annunciato multe da 50mila a un milione di euro e l’apertura di una istruttoria) e di una debolezza strutturale causata da vent’anni di mancati investimenti.
Nuovi finanziamenti dal Governo
«Paghiamo decenni di paralisi» ha affermato Delrio, sostenendo però che il governo Renzi ha provato a rimediare aumentando i finanziamenti previsti: 53 milioni nel 2014, più di 300 nel 2015, 454 nel 2016 per un totale di 1.120 milioni rispetto agli iniziali 980 previsti. L’obiettivo è di aumentare il traffico di passeggeri dagli attuali 40 milioni l’anno a 100 milioni l’anno entro il 2020.
“Passeggero al centro del processo”
Il Ministro ha sottolineato che per una più efficiente organizzazione e per una prevenzione di eventi del genere occorrano una gestione ordinata delle partenze, un miglioramento delle dotazioni dei vigili del fuoco, più coordinamento tra i soggetti interessati perché, ha ricordato il ministro, nonostante lo sforzo di Aeroporti di Roma e di Alitalia e l’intervento degli ispettori Enac tutto ciò non è bastato per mandare Fiumicino al collasso. «Il passeggero non può essere abbandonato senza informazioni e assistenza» ma deve essere messo «al centro del processo» ha dichiarato il Ministro.