Cocoricò, Salvini contrario alla tolleranza zero: “Alfano vada a ballare che gli fa bene”

Pubblicato il 5 Agosto 2015 alle 10:54 Autore: Giulia Angeletti
salvini e alfano in un collage di fianco

Reazioni, provenienti anche dal mondo della politica, non si sono fatte attendere dopo la chiusura del noto locale simbolo della movida notturna romagnola, il Cocoricò. Proprio ieri Angelino Alfano, ministro degli Interni, utilizzava dei toni molto duri nel giudicare la vicenda del ragazzo morto nella discoteca dopo aver assunto droga e annunciava la linea della “tolleranza zero”.

In risposta alle parole del ministro, nonché proprio alle decisioni che sono state adottate – come la chiusura per quattro mesi del Cocoricò – per far fronte al problema dello “sballo” notturno dei giovani è intervenuto il leader leghista Matteo Salvini. Il segretario del Carroccio, intervistato da Quotidiano.net, ha criticato duramente quella linea di azione intrapresa da Alfano e non ha certo perso occasione per fare dei rimproveri a tutto il Governo: “Un Governo che sta tagliando tutto il tagliabile adesso predica tolleranza zero. Vogliono chiudere duecento presidi di Polizia in Italia, dalla Polfer alla Polizia postale e anche alcuni importanti comandi. Ed è ridicolo che il Governo più incapace della storia sul fronte dell’ordine pubblico se la prenda con le discoteche“.

salvini e alfano in un collage uno di fianco all'altro

“Il ministro Alfano che parla di chiudere tutti i locali, si preoccupi piuttosto di rimotivare ed equipaggiare gli uomini della Polizia di stato – ha continuato poi Salvini – oppure piuttosto responsabilizziamo i gestori. Ma detto questo, se uno si droga sa che cosa rischia, non possiamo chiudere i bar di tutta Italia perchè c’è qualcuno che si ubriaca. Non possiamo militarizzare il Paese. Alfano si occupi di più di mafiosi e poi vada a ballare che gli fa bene, si rilassa”.

Quando gli viene domandato se quindi si ritiene contrario alla “linea dura” del Governo Salvini risponde: “Conosco e stimo il questore di Rimini, se ha preso questa decisione vuol dire che ha avuto gli elementi per farlo. Il Cocoricò lo considero un caso a parte, ci sono stati troppi episodi negli anni. Ma per la maggioranza dei locali è diverso – aggiunge – anche perchè ci sono decine di migliaia posti lavoro in ballo. E poi si sa bene quali sono quei cinque o sei posti in Italia a rischio droga. La maggior parte dei locali per fortuna è pulita”.

L'autore: Giulia Angeletti

Giornalista pubblicista classe 1989, laureata in Scienze Politiche, "masterizzata" presso la Business School del Sole 24 Ore, attualmente è addetta stampa e redattrice per Termometro Politico. Affascinata dal mestiere più bello del mondo e frustrata dalla difficoltà di intraprendere più seriamente questa professione, pianifica numerosi "piani B" per poter sbarcare il lunario nel settore della comunicazione. Ama informarsi e leggere, odia avere poco tempo per farlo. Su Twitter è @GiuliaAngelett3
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