Evasione fiscale, riviste le pene nella legge delega: niente processo penale per chi evade fino a 150 mila euro e valuta i beni fino al 10% in meno rispetto ai criteri di bilancio. L’articolo in questione che ha acceso il dibattito è il numero 4 della delega fiscale. È questo articolo a stabilire infatti le nuove soglie di evasione al di sotto delle quali non sarà necessario processare l’evasore.
“Regalo” agli evasori?
Le soglie riviste sono in rialzo. Ed è per questo motivo che sono in molti a definire, quello previsto dalla delega fiscale, un “regalo” agli evasori. Soglie più alte dunque: dai 50 mila euro attualmente previsti si passa ai 150 mila. Come riportato da Repubblica, passa da due a tre milioni di euro l’ammontare complessivo “degli elementi attivi sottratti all’imposizione”.
Non punibili errati criteri valutazione valore beni
Con la nuova norma, diverranno impunibili anche gli errati criteri di valutazione del valore dei beni, siano essi di natura attiva o passiva, rispetto ai criteri stabiliti nel bilancio o in qualsiasi altra documentazione ritenuta rilevante ai fini fiscali. Non saranno punibili nemmeno le valutazioni singole che differiscano per meno del 10% rispetto al corrente valore.
Critiche da minoranza Pd, M5S e sindacati
Dopo la norma definita “salva Berlusconi“, arrivano nuove critiche al Governo Renzi in materia fiscale. Tra i molti a criticare la norma contenuta nella delega fiscale, spiccano il M5S e la minoranza Pd, ma anche i sindacati hanno voluto fa sentire il proprio dissenso. Il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, che in merito alle nuove soglie parla di “intervento che incentiva invece di combattere l’evasione fiscale”.
Uil: “Provvedimento inaccettabile”
Proietti prosegue: “Questo provvedimento è inaccettabile. Soprattutto per i lavoratori e i pensionati che prima pagano le tasse e poi prendono lo stipendio e la pensione”. Poi l’invito all’esecutivo: “Il Governo deve, in occasione dell’emanazione definitiva del decreto, eliminare questi regali agli evasori e sferrare un deciso contrattacco che è l’unico modo per recuperare le risorse preziose per la nostra economia e sanare il vulnus democratico rappresentato dall’evasione”.
Il parere del presidente Anm Sabelli
Giudizio negativo anche dal presidente dell’Anm Rodolfo Maria Sabelli. Secondo quest’ultimo, con tali norme, “le evasioni depenalizzate restano affidate alla sola sanzione tributaria, che può essere aggirata con l’artificio di trasferire l’amministrazione a un prestanome e spogliare la società dei suoi beni”.
Il pm Greco lancia l’allarme su processi in corso
Il pm di Milano Francesco Greco, coordinatore del dipartimento dell’economia, lancia invece l’allarme sui processi in corso. Molti di questi potrebbero essere infatti messi a rischio dalle nuove norme.