Trump: sempre sopra le righe, per dirlo con un eufemismo, ha raccolto più di una “brutta figura”, ma è innegabile che il miliardario 69enne abbia dominato il primo dibattito in campo repubblicano verso le elezioni del 2016.
Trump: candidato indipendente
Al dibattito tra i candidati repubblicani andato in onda ieri sera, Donald Trump ha superato se stesso. Ancora una volta non è stata la sua “statura politica” a contraddistinguerlo, piuttosto le sue uscite su donne immigrazione gli hanno permesso di “oscurare” gli altri contendenti. Ancora prima di entrare nel merito delle sue controverse posizioni, però, Trump ha avuto il tempo di lanciare un stilettata al cuore dell’establishment che sta preparando attentamente la battaglia contro Hillary Clinton: “i politici sono stupidi” ha detto, facendo intendere che se non verrà candidato dal partito, si presenterà come indipendente.
Nel frattempo, Reince Priebus, presidente del comitato nazionale repubblicano, dietro le quinte cercava di convincere i giornalisti che Trump non parlava sul serio, ma non pochi hanno testimoniato su come il suo volto raccontasse una storia diversa. Finora l’avvicinamento alle primarie è stato pieno di imprevisti, con l’irruzione sulla scena di Trump si è scatenato il caos: tuttavia, la minaccia di una candidatura indipendente non equivale alle solite sparate. Se Trump va da solo alle elezioni, i repubblicani non hanno speranze per la Casa Bianca.
Trump: sfida alla “legge di gravità”
“Penso che il grande problema di questo paese sia quello di dover essere politicamente corretti” – la frase di “The Donald” racchiude tutta la sua campagna elettorale. D’altra parte, non potendo sfidare gli altri candidati su temi politicamente “strategici”, Trump si getta nella provocazione a tutto campo. Allora i messicani tout court diventano “criminali e stupratori” così come le donne delle “grasse scrofe“, il riscaldamento globale una bufala inventata dalla Cina per minare l’industria americana. Mentre gli altri candidati – soprattutto Scott Walker, governatore del Wisconsin, e Marco Rubio, non molto Jeb Bush – parlano di aborto e Iran, di sanità ed economia, facendo pure “bella figura”, alla fine è Trump ad essere in testa ai sondaggi con circa il 23% (una decina di punti di vantaggio proprio su Bush e Walker).
Trump, al momento, sta vincendo contro la “legge di gravità” politica: in teoria, quanto detto finora dovrebbe essere sufficiente, al massimo, per restare nel recinto degli outsider. Tuttavia, non è stato solo il suo “carisma”, o la sua capacità di toccare i nervi scoperti della “pancia” americana, a portarlo dove è adesso. Fox News ha deciso di metterlo al centro della platea dei partecipanti al dibattito di ieri, in virtù dei sondaggi che lo premiavano.
Inoltre, nessun candidato ha voluto sfidarlo, lasciando i moderatori a fare il “lavoro sporco”. Fa riflettere a questo punto la decisione di escludere dal novero dei partecipanti l’unico candidato repubblicano che finora ha cercato di ostacolare Trump, ovvero l’imprenditrice Carly Fiorina, relegata in un dibattito minore che ha preceduto di due ore l’evento principale. Fiorina non perde occasione per ricordare come Trump abbia consultato i Clinton prima di “scendere in campo”. Questa è l’unica cosa che gli elettori non possono perdonargli, ma qualcuno deve pur dirglielo.