Russia, Gorbachev: Usa ostacolo a un mondo denuclearizzato
Russia, Gorbachev: l’ultimo presidente dell’URSS pensa che quando uno stato possiede un’immensa capacità militare, allora quello stato è un “ostacolo insormontabile” per un mondo libero da armi nucleari.
Russia, Gorbachev: un pericolo per la civiltà
Intervistato dall’autorevole settimanale tedesco Der Spiegel, all’indomani del 70esimo anniversario del bombardamento di Hiroshima, Mikhail Gorbachev riflette sul pericolo costituito dalle armi nucleari. L’ex segretario del Partito Comunista Sovietico, allo stato dei fatti, esclude che si possa fare a meno delle armi nucleari, anche se ciò costituisce un pericolo per la nostra civiltà.
“Possiamo davvero immaginare un mondo senza ordigni atomici se c’è un solo paese che investe nella difesa convenzionale quanto tutte le altre nazioni messe assieme?” si domanda Gorbachev riferendosi, neanche tanto implicitamente, agli Stati Uniti. “Nel caso in cui le armi nucleari venissero totalmente abolite, questo paese godrebbe della totale supremazia militare sul mondo“, tuttavia, “non avremmo mai dovuto permettere la loro esistenza” perché “prima o poi verranno utilizzate“, naturalmente se non ce ne liberiamo.
Russia, Gorbachev: l’esempio per gli attuali leader
Per l’84enne ex presidente dell’URSS, la comunità internazionale dovrebbe avere come interesse prioritario quello della “smilitarizzazione”, concentrandosi principalmente su 3 fronti: la riduzione dei bilanci militari, una moratoria sullo sviluppo di nuove armi e il divieto di militarizzazione dello spazio.
Senza un impegno comune su questi punti, tutti i colloqui sul nucleare non saranno più che “parole vuote“, e il mondo diventerà meno sicuro, ancora più instabile, alla fine “tutti perderanno anche quelli che adesso cercano di dominarlo“. Le potenze nucleari hanno ancora migliaia di testate, ce ne sono anche in Europa, il ritmo del loro smantellamento è drasticamente rallentato; Gorbachev avverte: è cominciata una nuova corsa agli armamenti.
Tuttavia, non bisogna lasciarsi prendere dal panico: “anche negli anni ’80 non mancavano quelli che pensavano che il treno con destinazione l’inferno nucleare fosse inarrestabile” ma il mondo è riuscito a fare molti passi avanti in pochissimo tempo. “Vennero distrutte molte testate, altre armi, come i missili a media gittata, vennero eliminate, possiamo andarne orgogliosi, realizzammo tutto questo insieme“: questa la lezione che il Premio Nobel per la Pace 1990 vorrebbe ricordare a Obama, Putin e Merkel.