Riforme, la ricetta di Quagliariello: “Aprire a Fitto, Tosi e Forza Italia”
L’ipotesi di un Senato semi-elettivo “non è un compromesso politico dell’ultima ora bensì è l’idea originaria, quella che sta alla base del nuovo Senato inteso come camera di compensazione tra legislatori, tra lo Stato e le Regioni: per questo va rotta la logica degli schieramenti per passare a quella dell’equilibrio istituzionale perchè la riforma del bicameralismo avrà successo solo se la mettiamo in condizione di reggersi in piedi da sola”. A parlare è il senatore NCD nonché ex ministro Gaetano Quagliariello, intervistato dal Corriere della Sera. Che aggiunge: “Preferenze o listino, si vedrà. È fondamentale che il nuovo Senato sia la camera di compensazione tra legislatori la cui assenza ha causato finora un danno economico enorme al Paese perchè i conflitti tra Stato e Regioni sono stati regolati dalla Consulta. Ora dovremmo portare al Senato anche i governatori e, allo stesso tempo, depotenziare la Conferenza Stato-Regioni. Altrimenti c’è il rischio che le Regioni continuino a giocare su due piatti”.
A proposito dell’elezione diretta, Quagliariello precisa: “è incompatibile con un Senato che non concede la fiducia al governo. Del resto, l’idea originaria di contaminare l’elezione dei consiglieri-senatori con il voto popolare ha una sua ragione: il Senato, infatti, oltre a esercitare la funzione di camera di compensazione, vota per il presidente della Repubblica, per i giudici della Consulta e partecipa al procedimento di revisione costituzionale”.
Quagliariello e le alleanze sulle riforme
L’ex ministro ammette l’esistenza di una maggioranza stringata sulle riforme, e propone la sua ricetta: “È vero, i numeri ballano. Per questo sarebbe utile guardare con grande attenzione all’approccio non ostile di Forza Italia. C’è un’area estesa compresa fra i due Matteo, e mi riferisco a Fitto, Tosi e Forza Italia, che potrebbe tirare fuori il Paese dall’impasse”.