Isis: attacco hacker al sito dell’Accademia della Crusca
Isis: Come se non bastassero i continui strafalcioni e le sgrammaticature che costantemente minano la lingua italiana, questa volta a minacciare quella che ormai sembra essere una lontana parente dello stil novo dantesco è stato un attacco informatico al sito dell’Accademia della Crusca compiuto da un hacker che si presenta come sostenitore dello Stato Islamico.
Isis: attacco all’Accademia della Crusca
A dare l’annuncio è stata la stessa Accademia della Crusca attraverso il proprio profilo twitter ufficiale: “Il ns. sito è da ieri sotto l’attacco di pirati informatici. I tecnici stanno lavorando sul problema. Grazie a tutti per le segnalazione”. La situazione è comunque tornata alla normalità dopo pochissime ore e il presidente Claudio Marazzini si è detto deciso a sporgere denuncia.
Nel pomeriggio dell’8 agosto collegandosi al sito ufficiale dell’organizzazione compariva una schermata completamente nera su cui campeggiava il simbolo dello Stato Islamico accompagnato da una scritta “I love Islamic State”. Insieme ad essi un video dal titolo “Are we human” in cui venivano elencate una serie di ingiustizie compiute nei confronti dei musulmani e che si chiudeva con un’inquietante minaccia “questa guerra è appena iniziata e noi la vinceremo, se Dio vuole”. Obiettivo dell’intrusione , quello di sottolineare l’ipocrisia e la parzialità dei media occidentali : “Quando America Iran e sionisti uccidono musulmani in Iraq, Palestina, Afghanistan, Vietnam…nessuno ascolta i latrati dei media! Ma quando lo Stato islamico viene a difenderci.. voi rispondete con coalizioni”, uno dei messaggi contenuti nel video.
Isis: Islamic State hacker
A firmare l’attacco è stato un hacker di nome Phenomene Dz , probabilmente algerino che sul suo profilo twitter si definisce “Islamic State Hacker” e che twitta in arabo, francese e inglese da oltre un anno. Sempre sul sito dell’Accademia erano poi presenti altre firme, il che lascia supporre che l’attacco sia opera di più persone o di un gruppo organizzato. Potrebbe trattarsi quindi di una nuova organizzazione che agisce in nome del Califfato e che ha nel mirino i principali Paesi Europei dopo che alcuni mesi fa era stato sgominato il Fallaga team, gruppo di hacker tunisini, responsabile di aver attaccato oltre 20mila siti web francesi di scuole ed ospedali. Non c’è comunque alcuna certezza sui reali legami tra l’hacker e l’Isis e Il richiamo allo Stato Islamico potrebbe essere usato solo come pretesto per ottenere attenzione mediatica.
Non è la prima volta che in Italia si verificano attacchi hacker analoghi, inneggianti all’Isis o comunque con contenuti di propaganda islamisti. Alcuni mesi fa ad essere colpito era stato il sito del Pd Toscana mentre nelle scorse settimane, vittime dello stesso Phenomene Dz erano stati il sito di un piccolo comune pugliese, Palagianello, e quelli della scuola Wall Street di Lucca, Pisa e Bari. Obiettivi diversi e disparati, segno che molto probabilmente non si tratta di attacchi mirati ma di azioni che avvengono per mezzo di programmi lanciati in rete, che colpiscono siti che non hanno particolari protezioni.