Silvio Berlusconi, dalla Provenza, dove si trova per il compleanno della figlia Marina, chiarisce ancora una volta quella che è la sua linea rispetto al governo capeggiato da Matteo Renzi e la posizione di Forza Italia. L’ex Cavaliere attende da Renzi il primo passo in grado di far riavvicinare i due. “Tocca a lui fare la prima mossa, non a noi” ha spiegato ai suoi collaboratori. Berlusconi, per ora, rifiuta di sedersi al tavolo di una possibile nuova trattativa ed evita l’argomento riforme. In merito alla posizione di Fi, chiarisce: “Non c’è nessuna apertura”.
Su riforme costituzionali: “Sarò io a trattare”
Sciolto il nodo Rai grazie alla mediazione condotta da Fedele Confalonieri e Paolo Romani, il nodo successivo è quello delle riforme costituzionali. Proprio su queste, l’ex Cavaliere vorrà giocare la partita da assoluto protagonista. Nessun intermediario, assicura: “Sarò io a trattare”. E ancora: “Renzi dovrà parlare con me”.
Matteoli: “Riforme servono al Paese non alle forze politiche”
Dall’interno di Fi sono in molti a spingere verso l’apertura al dialogo. Oltre a Paolo Romani, tra questi, figurano il senatore azzurro Altero Matteoli e Bernini. Matteoli in una nota scrive: “Le riforme non servono alle forze politiche ma al Paese ed ai cittadini. E Forza Italia non si tirerà certo indietro se le sarà data la possibilità di condividerle”.
“Renzi non lasci cadere questa occasione”
Matteoli, in merito all’apertura di un tavolo di dialogo spiega: “Non significa solo discutere e poi votare, significa che ognuno espone e propone le proprie tesi e poi far sintesi, cosa diversa dal mero ed inutile ascoltare senza mediare”. Conclude: “Questo è il metodo giusto, l’unico che possa consentire alla riforme di trovare un vasto accoglimento al Senato” e quindi auspica “che Renzi non lasci cadere questa occasione per dare al Paese regole costituzionali ed elettorali per la prima volta condivise da maggioranza ed opposizione”.
Berlusconi: “Pronto a ragionare su tutto, ma a nostre condizioni”
Berlusconi si dichiara “pronto a ragionare su tutto ma alle nostre condizioni”. E denuncia: “È già nato in Fi un ‘Comitato pro 2018’, un fronte larghissimo di parlamentari che pur di evitare il voto anticipato è disponibile a scendere a patti con il Pd”. Citando Brunetta, l’ex Cavaliere parla di questi ultimi come di “parlamentari che tengono una o più famiglie da sostenere”.
Rischio spaccatura in Fi
Dal momento che il Pd è sicuro di avere da Fi il sostegno di qualche voto in difformità con il gruppo al maxiemendamento del ddl Boschi che la maggioranza è intenzionato a portare direttamente in Aula. Il compromesso promosso da Renzi, il listino collegato alle elezioni regionali, potrebbe trovare l’appoggio anche di Gal, Auricchio e Villari su tutti, oltre che di Conservatori e Riformisti e dei tosiani.
L’ex Cavaliere vorrà a tutti i costi evitare la spaccatura tra i parlamentari azzurri e quindi è intenzionato a trovare un accordo con Renzi. Per ora, la posizione di Fi è ferma nel chiedere il Senato elettivo ed il premio di maggioranza alla coalizione. Il senatore azzurro Maurizio Gasparri ribadisce: “Ai retroscenisti e amanti del gossip estivo diciamo che Forza Italia ha formalizzato le sue proposte per una riforma seria della Costituzione e per una legge elettorale che sia rispettosa della realtà del sistema politico italiano che è bipolare. Altro non ci interessa”. E ancora: “Neo Nazareni esistono solo nelle fantasie di chi non ha proposte da fare né numeri su cui contare. Vogliamo modifiche alla riforma costituzionale che ridiano la giusta rappresentatività e legittimità al Senato”. Dal fronte azzurro sono sicuri: “Alla fine un’intesa salva vita ci sarà”.
“Questa maggioranza non ha i numeri”
Gli azzurri sono pronti a far valere, davanti al Capo dello Stato, quella che è la tesi di Renato Brunetta, a più riprese sostenuta negli ultimi giorni: “Questa maggioranza non ha i numeri”. E come il capogruppo dei deputati azzurri, sono in molti a chiedere una “Grosse Koalition” in grado di rispondere “alle esigenze di massima coesione rispetto al momento politico ed economico”.
Il progetto “Altra Italia”
Intanto, l’ex Cavaliere sarebbe già al lavoro per il nuovo progetto “Altra Italia”. Un progetto che sarà guidato da “20 campioni della società civile”. Tra questi, Berlusconi vorrebbe includere l’attuale presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. E assicura: “Se Renzi vuole attuare le riforme lo può fare solo con noi”. Diversamente “rischia un altro governo e non è detto che sarà lui a guidarlo” avvisa Berlusconi.