Bloomberg boccia Renzi: “Nessuno gli crede più”
L’agenzia Usa Bloomberg boccia Renzi. Un articolo a firma di John Follain su Bloomberg, uno dei più importanti gruppi mediatici di comunicazione finanziaria del mondo, ha evidenziato più di qualche dubbio circa le ultime mosse di Matteo Renzi. “Luna di miele finita per Renzi” è il titolo dell’articolo che, dopo aver ricordato il nuovo record del 44,2% di disoccupazione giovanile toccato a giugno, ha sottolineato tutte le perplessità circa il taglio delle tasse annunciato dal Presidente del Consiglio: Follain parla di “last vote-catching plan”, l’ultima trovata elettorale, che molto difficilmente si concilierà con l’economia italiana “debt-plagued”, tormentata dal debito.
Scetticismo su promesse di Renzi
Bloomberg ricorda che la crescita prevista dalla Banca d’Italia per il 2015 è dello 0,7%, meno di un quarto del 3,1% previsto dalla Banca Centrale Spagnola per il paese iberico e tramite le parole di Marc Ostwald, analista finanziario di una importante società londinese, esprime scetticismo circa le promesse di Renzi: secondo Ostwald “Il finanziamento per tagliare le tasse è un po’ incerto perché Renzi sta facendo affidamento sulla ripresa economica per trovare ulteriori risorse” e il premier “ha messo in movimento cose che porteranno frutti nei prossimi 12-18 mesi”.
Secondo Bloomberg, la tenuta del debito italiano è da attribuire non alle mosse del governo ma al programma Quantitative-easing di acquisto del debito dei paesi dell’eurozona ad opera della Banca Centrale Europea: il programma Qe ha aiutato a mantenere il tasso di interesse dei Btp decennali attorno al 2%, ben lontano dal 7% del novembre 2011 in piena crisi del debito sovrano; l’ultima asta di titoli pubblici ha segnato un tasso di interesse dell’1,78%.
Critiche ad annuncio taglio Imu e Irpef
Ma anche davanti a questa buona notizia l’elettorato italiano resta inquieto, “a causa di una economia che solo lentamente sta recuperando il terreno perso durante la crisi finanziaria”. Follain registra come il consenso di Renzi si sia dimezzato dalle elezioni europee ad oggi secondo tutti i sondaggi, passando dal 70% di gradimenti dello scorso anno al 36%. Per questo secondo il giornalista di Bloomberg Renzi ha annunciato il taglio dell’Imu: “una mossa popolare in un paese in cui oltre il 70% dell popolazione è proprietario della casa in cui vive”. Mossa non casuale neppure il taglio dell’Irpef nel 2018: “È l’anno in cui in Italia sono previste le elezioni”, nota sempre Follain.
Unicredit si attende tagli alla spesa pubblica
Per questa manovra fiscale servono però almeno 15 miliardi nel 2016 il che costringerebbe l’Italia a chiedere uno sforamento di bilancio alla Commissione Europea. Loredana Federico, economista di UniCredit, interpellata da Follain ha affermato che “il taglio delle tasse renderà l’Italia più competitiva, ma allo stesso tempo devono esserci tagli alla spesa pubblica”, da cui il governo punta a recuperare 10 miliardi.
“Minaccia partiti anti-sistema”
Per questi motivi, secondo Bloomberg, Renzi sta puntando sulle tasse per recuperare terreno: oltre al consenso di Renzi, è in netto calo anche quello del Partito Democratico, a favore di Lega Nord e Movimento 5 Stelle i quali iniziano a essere percepiti come veri rivali a largo del Nazareno, sebbene i sondaggi diano ancora un ampio margine ai democratici: “Dopo mesi di popolarità di Renzi in cui hanno costituito una alternativa altamente improbabile, il cerchio magico del premier sta suonando l’allarme per la minaccia dei partiti anti-sistema in sfida al suo governo”.