E’ di ieri un editoriale uscito sul Tempo a firma di Luigi Bisignani in cui si parla del futuro presidente della Conferenza episcopale italiana, colui che andrà a sostituire l’attuale Angelo Bagnasco. Ma la vera curiosità è il ruolo che, nel merito, sembra stia avendo il premier Matteo Renzi.
Secondo l’autore dell’articolo il presidente del Consiglio “vedrebbe bene la nomina di Betori a capo della Cei anche perché tra pochi mesi tornerà sul tavolo del governo lo spinoso argomento legato al pagamento dell’Imu per gli enti religiosi”. D’altronde Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, potrebbe essere l’uomo giusto per Renzi, dato anche il loro – ormai consolidato – rapporto. Interfacciarsi, in questo campo, con una persona non ostile avrebbe le sue convenienze, dati soprattutto alcuni punti in programma del governo.
Infatti c’è – come già sottolineato da Bisignani – la questione dell’Imu, ma non solo: con l’arrivo dell’autunno il ddl Cirinnà sulle unioni civili tornerà in Senato e Betori si è già espresso positivamente sull’argomento; l’arcivescovo è favorevole ad una regolamentazione, purchè “non si prestino a confondere realtà che per loro natura sono diverse”.
Betori, già segretario della Cei dal 2001 al 2008, è un moderato che piace anche alla maggioranza dei vescovi. Ma a decidere, alla fine, sarà comunque papa Francesco. Ciò che potrebbe guastare i piani del premier è però una eventuale riconferma di Bagnasco conseguente alla sostituzione di Galantino: negli ultimi giorni il monsignor ha fatto molto parlare di sé a seguito della polemica con governo, Salvini e Grillo.