Grande attesa per la Rai che verrà
Sono stati eletti dieci giorni fa e, nonostante il ferragosto, i nuovi vertici della Rai sono già al lavoro per disegnare la nuova televisione di Stato. Se c’è grande attesa per la prima uscita pubblica del presidente Monica Maggioni, che probabilmente avverrà domenica prossima al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, il nuovo direttore generale Antonio Campo dall’Orto è alle prese con i bilanci per capire come snellire il network di Viale Mazzini.
Verso l’accorpamento delle testate
Uno degli obiettivi è presto detto: dare seguito alle proposte contenute nel disegno di legge di riforma della Rai del governo. Una riforma che vorrebbe viale Mazzini con un profilo maggiormente internazionale e che sia il faro per quel che concerne il settore dell’audiovisivo italiano.
Ma non solo. Nelle mire dei nuovi vertici, così come in quelle dei vecchi, c’è una spending review, che porti a tagliare del 20% le spese superflue. In questo senso, la direzione da seguire è quella che già aveva imboccato il vecchio dg Luigi Gubitosi: l’accorpamento delle testate giornalistiche che fanno capo alla Rai. Nel rapporto del vecchio direttore generale, infatti, c’era l’idea di creare due newsroom, in cui far confluire da un lato Tg1, Tg2 e Tg Parlamento e dall’altro Tg3, Tgr e Rai News.
Con Maggioni e Campo dall’Orto, poi, si potrebbe arrivare anche allo step successivo, cioè la creazione di un’unica maxi testata, sul modello della Bbc inglese con una redazione di 1.500 giornalisti e due direttori.
Più storie ed inchieste, via il pastone politico
Una Rai più snella e internazionale, quella che hanno in mente gli organi di vertice, ma anche più credibile e indipendente: così, oltre ad accrescere l’applicazione del fact-checking (cioè la verifica delle notizie), si vuole spingere verso il rilancio delle inchieste e a quello delle storie da raccontare per garantire un maggiore pluralismo. Il che vuol dire più cronaca e meno legame con la politica. A fare le spese di questa “rivoluzione”, infatti, sarà proprio il ‘pastone politico’.
Il 2 settembre nuova riunione del CdA
Comunque, perché la nuova Rai prenda vita ci vorrà ancora del tempo. Il neoeletto consiglio di Amministrazione si riunirà, infatti, il prossimo 2 settembre e sarà già chiamato a prendere alcune decisioni interne all’azienda.
Tra queste, la più importante riguarda la nomina dei direttori delle testate giornalistiche, su cui i rumors non si sono fatti attendere. Se Mario Orfeo, attuale direttore del Tg1, potrebbe mantenere l’incarico, complici gli ascolti del suo telegiornale, non si può dire altrettanto per i suoi colleghi delle altre due reti: Marcello Masi del Tg2 potrebbe essere sostituito da Andrea Covotta, mentre al Tg3 Bianca Berlinguer potrebbe lasciare il posto o a Luca Mazza o a Maurizio Mannoni, attuale conduttore di Linea Notte. Al posto della Maggioni, infine, a Rai News 24 potrebbe approdare il mezzobusto-inviata del Tg3 Lucia Goracci.