Chi di maglietta ferisce, di maglietta perisce. “Salvini è nu tamarro“, la t-shirt provocatoria, anti Salvini è pronta. Ad idearla l’assessore del comune di Acquaformosa, Giovanni Manoccio, già noto alle cronache per aver fatto votare una delibera per “deleghistizzare” il comune. La maglietta animerà dal 21 al 25 agosto il Festival delle migrazioni ad Acquaformosa, centro del Pollino che ospita numerosi extracomunitari ed è uno dei comuni più attivi del progetto Sprar.
Tamarro è un termine oggi utilizzato in un’accezione negativa di zotico ma la sua origine è araba e significa commerciante di datteri. La scritta sulla maglietta è stata riportata anche in lingua arbereshe, viste le origini di Acquaformosa, e in arabo. Il ricavato della manifestazione sarà devoluta alle popolazioni di Rossano e Corigliano, colpite di recente dall’alluvione. Proprio lì il sindaco e i ragazzi dei progetti Sprar sono andati nei giorni scorsi a spalare fango. “Altro che ‘ndrangheta, qui da noi c’è la passione e la solidarietà”, commentava Manoccio. E sulla maglietta provocatoria dice: “Speriamo che anche Salvini ne prenoti una”.
Il leader della Lega però non pare arretrare dalle sue posizioni. Anche oggi, dal suo profilo twitter, attacca tutti. “Sull’immigrazione e contro #Renzi ci attaccano tutti: PD, Cinquestelle, qualche vescovo e alcuni di FI. Io ne sono orgoglioso. E voi?”.
Sull’immigrazione e contro #Renzi ci attaccano tutti: PD, Cinquestelle, qualche vescovo e alcuni di FI. Io ne sono orgoglioso. E voi?
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 18 Agosto 2015