Presto toccheranno le coste italiane altri barconi provenienti dalla Libia. È quanto ha dichiarato stamattina, con una certa preoccupazione, Gil Ariaz Fernandez, vice presidente dell’agenzia europea Frontex, che monitora le frontiere dei paesi Ue: “Sappiamo che ci sono numerosi migranti sulle coste libiche che stanno cercando possibilità per partire”, ha detto il funzionario del centro con sede a Varsavia. Poi ha riassunto con un dato la difficoltà dell’Italia ad accogliere i migranti: “Nei primi 4 mesi del 2014 c’è stato un aumento del 823% di arrivi in l’Italia rispetto allo stesso periodo del 2013”, una percentuale altissima che ha annullato il record raggiunto nel 2005 (senza contare le settimane successive alla cosiddetta Primavera araba).
Inoltre, Fernandez ha lamentato la carenza di fondi per fronteggiare l’emergenza sbarchi: “Con la discussione del budget europeo 2015, a marzo di quest’anno, avevamo chiesto la possibilità di avere una riserva di denaro extra budget, ma la Commissione Ue ce l’ha negata”. A stretto giro di posta, però, è arrivata la replica del commissario Cecilia Malmstrom, che, per bocca del suo portavoce, ha smentito il vice di Frontex: “Il bilancio aumenterà dai 95 milioni del 2013 a 98 milioni nel 2014”. La politica svedese ha, quindi, invitato tutti gli stati membri a “un’azione immediata e congiunta”.
Ieri, il ministro degli Interni Angelino Alfano aveva avuto un battibecco a distanza con la commissaria sul mancato soccorso dell’Europa all’Italia: “Bruxelles non ci sta aiutando. Ci sono stati molti morti vicino alla Libia, le nostre navi sono lì a recuperare morti e a soccorrere i vivi. Si faccia carico di accogliere i vivi”, dichiarazioni che hanno ricevuto l’appoggio del premier Matteo Renzi. Mentre il governatore della Lombardia Roberto Maroni ha commentato: “Sono preoccupato per un rischio epidemia a causa dei diffusi focolai di poliomielite che ci sono in Siria. E molti degli immigrati sono siriani”.