Crisi Grecia, il parlamento tedesco approva i nuovi aiuti, ma con 66 dissidenti
Crisi Grecia, il parlamento tedesco approva i nuovi aiuti, ma con 66 dissidenti
454 i voti a favore, 113 i contrari, 18 astenuti. Questo l’esito del voto al Parlamento tedesco sul terzo piano di aiuti alla Grecia dopo il dolorosissimo accordo di luglio tra Tsipras e l’Unione Europea
Dopo l’ennesimo voto del Parlamento greco (con il voto contrario di Varoufakis) a favore delle condizioni per il salvataggio, era la volta di quei Parlamenti che per legge devono approvare gli aiuti decisi a Bruxelles, in particolare oltre a a quella greca le assemblee di Germania, Finlandia, spagna, Paesi Bassi, Austria, Lettonia, Estonia, Slovacchia, ma gli occhi di tutti erano ovviamente proprio sul Bundestag.
Crisi Grecia, i dissidenti di CDU-CSU aumentano
A febbraio erano stati 29 i dissidenti di CDU e CSU a votare contro le indicazioni della maggioranza, sulla carta molto larga, di 504 deputati della Grosse Koalitione di CDU/CSU e SPD. All’inizio erano 100 quelli che avevano minacciato di non votare a favore.
Questa volta si temeva che le intenzioni di voto contro effettivamente si trasformassero in realtà in Parlamento, così non è stato, sono stati solo 66 i contrari e gli astenuti, comunque sensibilmente più che a febbraio. A mostrare i maggiori mal di pancia erano i liberisti più rigoristi, tra cui l’ex-vice capogruppo CDU Bosbach.
E’ anche andata meglio del 17 luglio, quando vi fu da votare per l’avvio dei negoziati con la Grecia, era freschissima la notte in cui Tsipras aveva ceduto su tutto e acconsentito alle condizioni tedesche, e in 119 conservatori non si erano fidati di un voltafaccia così repentino di un premier che ritenevano un inaffidabile marxista.
E’ stata probabilmente la fermezza di Schauble, ritenuto a luglio un falco, nel chiedere un voto favorevole, ad avere ammorbidito molti dissidenti.
Il ministro delle finanze, considerato un rivale interno della cancelliera Angela Merkel, ha affermato che “sarebbe irresponsabile non offrire la possibilità di un nuovo inizio” e che “in Grecia il cambiamento è riconoscibile”, anche perchè il Parlamento greco ha già approvato le misure richieste, da ultimo la privatizzazioni di 14 aeroporti regionali, andati in concessione proprio a una multinazionale tedesca, tra molte polemiche.
Schauble ha anche aggiunto che “e la Grecia rispetta gli impegni presi, ci sono le condizioni perché l’economia ritorni a crescere nei prossimi anni. La possibilità ora e’ data, usarla e’ una cosa che possono decidere solo i greci”
Crisi Grecia, è la volta dell’Olanda, è maretta nel governo sugli aiuti alla Grecia
Come sottolinea il Guardian, tuttavia, è il momento del Parlamento olandese di approvare gli aiuti, e qui la storia potrebbe essere diversa: nei PAesi Bassi vi è un governo di minoranza di liberali di destra e laburisti, questi ultimi tra l’altro sono in crollo nei sondaggi, e per avere la maggioranza in Parlamento dovranno contare su partiti di opposizione, come i cristiano-democratici e i social liberali di D66.
Non certo sui populisti di Wilders che anzi ha richiesto il voto avanzando una mozione di censura al governo.
Se il voto di D66 dovrebbe essere a favore i cristiano democratici del CDA sembrano essere diventati più scettici sul salvataggio alla Grecia e il suo leader si chiede perchè una ricetta identica a quella precedente dovrebbe ora funzionare se ha fallito in precedenza. E del resto il premier liberale Rutte aveva proprio promesso in campagna elettorale nelle ultime elezioni che mai più un euro olandese sarebbe andato alla Grecia.