Sono tra 10-15 mila i posti che si possono liberare nella Pubblica amministrazione, fino al 2018, a partire dall’abrogazione dell’istituto del trattenimento in servizio: lo ha ribadito il ministro della Pa e della Semplificazione, Marianna Madia, a margine dell’audizione alle commissioni riunite Affari costituzionale e Lavoro della Camera. Il ministro ha anche insistito sul fatto che si punta ad “uscite non traumatiche” e che non si tratta di “esuberi”.
“Non ci sarà una proporzione fissa tra entrate e uscite nella pubblica amministrazione ma l’idea è di avere una forte regia del governo” spiega Madia a proposito di un possibile rapporto fisso tra entrate e uscite, secondo un disegno di staffetta generazionale in vista della riforma della Pa. Comunque il ministro ha precisato che non ci saranno “baby pensionati” ma “l’idea è di anticipare le uscite di 6 mesi o un anno seguendo criteri indicati nella circolare che ho firmato”. “Ogni amministrazione vedrà quale è il suo fabbisogno e si capirà come fare, se c’è un eccesso si farà la mobilità, se invece un’amministrazione ha un numero giusto di dipendenti, si penserà a uscite non traumatiche” ha spiegato il ministro. Dunque, “non ci sarà un numero sempre uguale” ha ribadito, “ma sarà variabile a seconda delle esigenze numeriche e delle competenze ma serve una energia forte centrale sia per la mobilità che per il ricambio generazionale”.