Ennesimo duro scontro andato in scena oggi tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle. Pietra dello scandalo il voto sulla richiesta d’arresto per il deputato Pd Francantonio Genovese, accusato di reati gravissimi quali associazione a delinquere finalizzata a peculato, truffa, e riciclaggio.
Il voto, inizialmente previsto per stasera, slitterà con ogni probabilità a dopo le europee, visto che ha preso piede nel Pd l’idea di non voler sottoporre l’aula ad un voto sulla libertà personale di un suo membro in piena campagna elettorale.
Inoltre i dem non si fidano del voto dei deputati del Movimento 5 Stelle, i quali, vista la segretezza del voto, potrebbero fare il giochino di votare contro l’arresto per poi riversare la colpa sui colleghi del Pd e lucrarne un vantaggio elettorale. Un’ipotesi piuttosto remota, a dir il vero, ma che molti nel Pd non si sentono di escludere, a cominciare dal vicesegretario Debora Serracchiani, che ha twittato di sentire “profumo d’imbroglio”.
La decisione di rinviare il voto ha fatto insorgere il M5S e in primis Grillo che dal suo blog ha lanciato un appello alle forze dell’ordine titolato “Non lasciate fuggire Genovese”. Beppe Grillo parla di un “potenziale latitante che si aggira per l’Italia” spiegando che “il suo partito gli ha già dato due mesi per inquinare le prove e per reiterare il reato e ora vuole rinviare il voto sul suo arresto a dopo le elezioni europee”. “Quest’uomo, secondo le accuse, ha sottratto fondi pubblici per almeno 6 milioni di euro – continua Grillo -. Non lasciamolo fuggire”.
Lo slittamento del voto è stato dettato anche da motivazioni più pratiche: in scadenza ci sono diversi decreti e si è scelto di dare ad essi una corsia preferenziale. A cominciare dal Dl sulla casa presentato da Maurizio Lupi andrà in scadenza il 27 maggio.