Grecia, Ministro Katrougalos: “elezioni greche specchio del futuro europeo”
Grecia: i “ribelli” del partito di Tsipras formano “Unità popolare” e si preparano a sfidare l’attuale premier dimissionario alle prossime elezioni.
Grecia: “Unità popolare”
Un terremoto dentro un terremoto. La Grecia si prepara alle elezioni anticipate mentre il partito di governo si spacca. 25 parlamentari di Syriza, infatti, hanno annunciato la formazione di “Unità popolare“: solo sette mesi fa la Grecia coltivava più di una speranza di “vittoria” sul regime di austerità, l’accordo sul terzo salvataggio suona come più di un tradimento. Guidato da Panagiotis Lazafanis, ex ministro dell’Energia, il nuovo movimento rappresenta il terzo gruppo più numeroso in Parlamento: “teoricamente” potrebbe essergli affidata la responsabilità di formare un governo.
Tuttavia, è alta la probabilità che la Grecia vada anticipatamente alle urne già il mese prossimo. Tsipras ha annunciato giovedì sera le proprie dimissioni, ha detto che sentiva l’obbligo morale di rimettere il “salvataggio” al giudizio degli elettori. Oggi, il concetto è stato ribadito alla BBC dal ministro del Lavoro George Katrougalos: il governo ha bisogno di rimettere il suo mandato in vista dell’attuazione del pacchetto di aiuti.
Grecia: le prospettive di un ricatto
Siamo riusciti a fare il migliore accordo possibile a fronte di un “ricatto economico“, ha tenuto a sottolineare Katrougalos. D’altra parte, per i detrattori Tsipras non ha voluto fare altro che assicurarsi la rielezione prima che gli effetti delle dure condizioni imposte dall’accordo si facciano sentire. Il ministro del Lavoro, comunque, esclude una crescita del sostegno delle destre, anche perché “non esiste più un confronto tipico tra destra e sinistra“, l’unica differenza è tra Syriza e “i partiti che sostengono le oligarchie“.
Il risultato delle prossime elezioni greche non riguarda solo il destino ellenico – ha detto Katrougalos – “la Grecia sta per diventare lo specchio del futuro dell’Europa“: a seconda di come verrà attuato, implementato, l’ultimo accordo, l’Europa saprà se è in grado di “neutralizzare le politiche neoliberiste e controbilanciare le politiche di recessione con la crescita“.