Un libro, una storia vera dalla Nigeria di Boko Haram
Raffaele Masto
Safiya vive in un villaggio della Nigeria, dove l’Islam applica la sua legge nel modo più arcaico e spietato. Secondo la Sharia, la legge islamica, le donne che partoriscono fuori dal matrimonio sono condannate alla lapidazione. Safiya è una di queste. Scampata per un soffio alla morte. In questo libro racconta in prima persona la “sua” storia che è accaduta dieci anni fa, ma è attuale oggi almeno quanto lo era allora. Ecco la presentazione e il link del libro:
Nel 2004 Safiya fu condannata alla lapidazione perché colpevole di adulterio. Accadeva in Nigeria, appunto, nello stato di Sokoto, nell’estremo nord del paese dove vige, ancora oggi, la legge islamica e le autorità la applicano in modo rigoroso. La colpa di Safiya era avere avuto un figlio fuori dal matrimonio e il suo caso suscitò scandalo e indignazione in tutto il mondo tanto che nacque un movimento internazionale di sensibilizzazione e di raccolta di firme per salvarla da una esecuzione crudele come la lapidazione: sepolta fino al petto, un cappuccio sul capo e poi bersagliata di pietre non troppo grandi, per non ucciderla subito, e non troppo piccole per non rischiare di ferirla solamente. Safiya si salvò. Venne assolta grazie alla pressione internazionale che si sviluppò attraverso un sistema libero di circolazione delle idee come il web. Un grande movimento di opinione pubblica progressista e democratico aveva sconfitto l’oscurantismo religioso e politico dell’integralismo. Ma la vittoria di Safiya fu solo parziale. Oggi nelle stesse regioni del Nord della Nigeria vige ancora la legge coranica e vi è nato Boko Haram, un sanguinoso movimento armato che attacca chiese cristiane, scuole e vuole instaurare uno stato religioso. Questo libro è la storia di Safiya come lei stessa me l’ha raccontata Quando andai a trovarla, attraversando tutta la Nigeria, nel suo villaggio nella remota regione di Sokoto.