209 imprenditori comprano pagina Corriere per sostenere il Governo Renzi
Fan del governo Renzi ma “semplici cittadini” interessati alle sorti del Paese, non un partito né un comitato di interessi. Questa la definizione che hanno dato di sé stessi i 209 imprenditori, manager, avvocati, notai e altri professionisti che hanno acquistato una pagina del Corriere della Sera di sabato 22 agosto per manifestare il loro sostegno all’attuale esecutivo. Un numero quasi raddoppiato rispetto all’ottobre scorso, quando a pubblicare un annuncio dall’evocativo titolo “Noi sosteniamo Matteo Renzi” furono in 108.
Firmano per sostenere cambiamento del Governo Renzi
L’obiettivo dei 209 firmatari è sostenere il cambiamento avviato dal Presidente del Consiglio e dal suo esecutivo che in 18 mesi alla guida dell’Italia ha “realizzato ciò che nessuno era riuscito a fare prima e senza i soliti compromessi al ribasso”. Una sorta di operazione anti-gufi, un appello per supportare chi prova a cambiare lo status quo in un contesto dove molti, i gufi appunto, pensano solo a distruggere. Nell’appello dei 209 anche l’elenco dei provvedimenti attuati o in fase di approvazione, da ciò che risulta più pacifico a ciò che è più controverso: il bonus IRPEF di 80 euro, il Jobs Act, la Buona scuola, lo Sblocca Italia, la legge elettorale per la Camera e la legge anticorruzione, ma anche la legge sulle unioni civili, il piano banda larga e quello per modernizzare il sistema di appalti. Ci sono poi le cose da fare: il taglio della spesa improduttiva e, conseguentemente, delle tasse, la riorganizzazione dei servizi locali.
No ai ‘professionisti del no’
Un’iniziativa privata quindi, avviata senza alcun contatto con Palazzo Chigi ma che a Palazzo Chigi intende inviare un feedback sul gradimento che gli sforzi profusi incontrano tra i cittadini. Ma una iniziativa che intende parlare anche ai cittadini stessi, perché adottino un comportamento di trasparenza e moralità, la stessa cultura della responsabilità che viene richiesta alla politica.
Perché ora, dunque? Perché in questo momento, più che in altri, si avverte la possibilità che i “professionisti del no” possano avere la meglio e rallentare, se non bloccare del tutto, l’opera di rinnovamento della società. Professionisti del no che si muovono nel Paese ma soprattutto nelle stanze del potere, nelle correnti di partito e quindi anche nella maggioranza di governo. Un governo che “deve andare avanti” per i cittadini, compresi quei 209 che hanno firmato l’appello sul Corriere.
Francesco Angelone