“Matteo Renzi, il leader quarantenne, non solo ha portato una relativa stabilità politica ed una spinta per maggiori riforme economiche nel suo paese, ma è anche stato un forte sostenitore delle operazioni ambiziose da parte delle aziende italiane”. Lo scrive il Financial Times, secondo cui “il suo appoggio sembra funzionare in quanto il valore totale degli acquisti e delle fusioni (merger and acquisitions) in Italia è destinato a raggiungere il livello dell’anno record, il 2007, con operazioni per 59 miliardi di dollari che coinvolgono aziende italiane dal gennaio di quest’anno, secondo il data provider Dealogic. Nel 2014 si era giunti a 37 miliardi”.
Financial Times: “Investimenti grazie a Renzi”
Secondo gli esperti, aggiunge il quotidiano della City, tutto ciò è frutto “della leadership di Renzi, della successione nelle dinastie industriali italiane e nei prezzi relativamente bassi degli asset italiani”. L’ottimismo si riflette anche in Borsa. L’Ft ricorda il caso della Exor degli Agnelli, diventata tra l’altro l’azionista principale dell’Economist, e cita tra l’altro l’acquisto di Carte Noire da parte della Lavazza, e del britannico Thorntons da parte della Ferrero. Parallelamente, sempre secondo il quotidiano londinese, Renzi “si è impegnato a sostenere gli apatici investimenti esteri in Italia”. L’Ft cita il caso Pirelli-ChemChina e Italcementi-HeidelbergCement.