Cina: dopo la giornata nera di ieri, lo Shanghai Composite Index perde altri 7,63 punti di percentuale, estendendo un trend negativo di 4 giorni che non si vedeva dal 1996. Dal 19 agosto, l’indice è sceso del 22%. La Banca Popolare Cinese interviene a sostegno dei mercati con il quinto taglio dei tassi in meno di 12 mesi.
Cina: Black Monday
La giornata di ieri, la peggiore dal febbraio 2007, è facilmente passata alla storia come il “black monday“: ancora una volta è stata la Cina a provocare il sell off (vendita rapida di titoli, come azioni, obbligazioni e materie prime) con l’indice di Shanghai che ha ceduto il -8,5% scatenando un effetto domino che, affossate le borse asiatiche (in particolare quella giapponese, meno Hong Kong e Taiwan), ha colpito pesantemente tutto il mercato azionario (solo in Europa sono stati persi 400 miliardi – le borse americane dopo un avvio catastrofico, hanno ridotto in corso il rosso iniziale, limitando ben poco le perdite iniziali). Tuttavia, il “black monday” era prevedibile dopo due settimane di tensioni sui mercati azionari causate dalla decisione cinese di svalutare lo yuan contro il dollaro.
Cina: quinto taglio in un anno
Ci si aspettava un intervento della People’s Bank of China per far riprendere i mercati; d’altronde attua misure a tal scopo con una certa regolarità: da inizio luglio, ha speso oltre 200 miliardi di dollari per l’acquisto di azioni cinesi, invece, ad agosto, ha vietato ai traders di prendere in prestito e rimborsare i titoli nello stesso giorno, rendendo, così, molto difficile trarre beneficio dalle fluttuazioni orarie dei titoli. Oggi, dopo il crollo di Shanghai, la Banca popolare ha adottato nuove misure a sostegno dei mercati, tagliando i tassi su depositi e prestiti a un anno dello 0,25% e il coefficiente di riserva obbligatoria della banche dello 0,5%.
La prima operazione, il ribasso dei tassi, dovrebbe consentire alle aziende di finanziarsi più agevolmente, riducendo i costi, mentre il taglio dei tassi dovrebbe incrementare la liquidità “a lungo termine” e migliorare la stabilità della crescita economica del gigante asiatico. Gli analisti fanno notare che il quinto taglio dei tassi in meno di 12 mesi, non è un “grossa” manovra anche se può considerarsi significativa dopo le turbolenze degli ultimi giorni.