Dopo il silenzio dovuto alla pausa estiva, il premier Matteo Renzi al Meeting di Rimini torna a parlare. Lo fa intervenendo dal palco del Meeting di Comunione e Liberazione. Un discorso molto atteso per i temi che andrà ad affrontare: le riforme istituzionali sopratutto. Ma quello di Renzi sarà anche un bilancio dei quasi due anni da Presidente del Consiglio. Due anni ormai prossimi all’appuntamento decisivo, in autunno, proprio sul tema delle riforme. Ma non solo. C’è l’economia, oltre ai temi divenuti caldi negli ultimi giorni e alla continua polemica all’interno del Pd. A quest’ultima darà forse risposta, in seguito, nella sua visita a Pesaro. Renzi concluderà la giornata visitando l’Aquila.
La prima volta di Renzi al Meeting Cl
È la prima volta di Matteo Renzi al Meeting di Comunione e Liberazione. Lo scorso anno declinò l’invito per partecipare al raduno scout di San Rossore. L’arrivo alla Fiera di Rimini alle 11 sotto un intenso temporale; il giro tra i padiglioni del Meeting accompagnato da una grande folla (da questa si è levata, senza ricevere risposta, la domanda di un anziano al premier: “Quando vi abbassate gli stipendi voi politici?”) e l’incontro con alcuni rappresentanti delle aziende sponsor; la visita alla mostra “Opus florentinum. Piazza del Duomo a Firenze tra fede, storia ed arte”; poi alle 13 l’intervento dal palco dell’Auditorium. Tema centrale dell’incontro “l’Italia e la sfida del mondo”. Incontro al quale Renzi partecipa nelle vesti di premier. Vesti che smetterà momentaneamente nel pomeriggio, a Pesaro, per indossare quelle di segretario del Partito democratico.
Renzi: “Non volevo venire”
Al Meeting di Rimini “non volevo venire, lo dico con franchezza e non per un fatto ideologico. I miei predecessori a Palazzo Chigi hanno sempre scelto di venire, qualcuno perché considerava questa come un’importante piazza politica da non perdere. Non volevo venire non per chissà quale paura, ma non mi andava di trovare i titoli, che comunque troveremo, sull’accoglienza più o meno fredda o calda al Meeting.” Lo ha detto il premier Matteo Renzi parlando alla platea del Meeting di Cl. Il capo del governo ha parlato subito di riforme. “Non sarà semplicemente con le riforme che l’Italia ritroverà la propria identità ma le riforme sono la premessa”. “L’Italia – spiega Renzi – è di fronte a un bivio: l’Italia deve tornare a fare l’Italia e allora c’è spazio per uscire dalla crisi. Se viceversa non investisse su se stessa insistendo sulla negatività non sarà un Italia meno ricca, ma il mondo
No al Senato elettivo
Durante il suo discorso, il premier ha chiuso ad eventuali modifiche della riforma elettorale. “È incredibile la discussione. Dicono che se non c’è elezione diretta dei senatori è a rischio la democrazia ma non è che devi votare tante volte, quello è il telegatto. Moltiplicando le poltrone si fanno contenti quei politici, non gli elettori”. “Non mi sono candidato al Parlamento – aggiunge Renzi – perchè il sistema non prevede la corrispondenza tra chi si candida e chi guida il paese. La legge elettorale è il primo tassello per riuscire finalmente a governare e non difendersi dagli assalti della minoranza o dell’opposizione. È una rivoluzione“. Secondo il premier “il berlusconismo e per certi versi anche l’antiberlusconismo hanno messo il tasto pausa al dibattito italiano e abbiamo perso occasioni clamorose. Ora il nostro compito è di rimetterci a correre. È come se le riforme siano un corso accelerato per rimettere l’Italia in pari”.
La risposta a Salvini
“Ho letto che c’è stato un politico – ha aggiunto riferendosi senza citarlo a Salvini – che ha detto di voler bloccare il paese per 3 giorni a novembre… ma sono 20 anni che la stanno bloccando! E la risposta, invece, è rimetterla in moto”.
Le critiche all’Ue
Il premier lancia qualche frecciatina avvelenata anche all’Europa. “L’Europa a 28 è troppo o troppo poco. È nata senza una visione politica da parte dell’Italia. Ha cancellato il Mediterraneo dalla discussione e cancellato anche i Balcani. C’è una emergenza Balcani che è pazzesca. Quando parliamo di strategia per l’Ue forse si è persi vent’anni, quando parliamo di Mediterraneo non parliamo di frontiera Ue, ma del cuore dell’Ue, ma non c’è stata sufficiente attenzione della politica nel considerare il Mediterraneo il cuore del dibattito Ue, si è guardato in direzione strabica”, ha detto il premier che poi ha aggiunto: “Abbiamo una stella polare che sono gli Usa. Non credo ad una equidistanza dell’Italia nel mondo internazionale, credo nell’Italia come portatrice di dialogo. Ma pensare di costruire l’Europa contro la Russia, come vuole fare qualche Paese recentemente entrato, è un errore”.
Nel 2016 via Imu e Tasi
“Il prossimo anno togliamo Tasi e Imu per tutti. Non è possibile continuare questo giochino”. Lo afferma il premier Matteo Renzi a Pesaro. “Se dici che togli la tassa sulla casa – aggiunge – ti dicono: sei come Berlusconi, ma Berlusconi è anche quello che l’ha rimessa la tassa sulla casa, votandola con Tizio e Caio”. Il premier sulla ripresa rimane ottimista. “Ad agosto ho visto grandi polemiche sul pil che cresce poco. Per mesi siamo stati in una situazione di difficoltà del pil e ora che torna a crescere i giornali dicono: cresce poco. È chiaro che l’0,5 non basta ma, guardando, i numeri stanno cambiando”. E sulle riforme Renzi promette di andare avanti come un treno, neanche gli emendamenti le fermeranno. “Ci portano mezzo milione di emendamenti? Noi resistiamo e facciamo le riforme, perché amiamo l’Italia più di loro. Non ci facciamo fermare da qualche custode e cultore del blocco. Una risata li seppellirà”.