“Ho bisogno di un provvedimento che indichi compiti e poteri che, ad oggi, non abbiamo”. La richiesta proviene da Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione incaricato dal premier Matteo Renzi di sorvegliare i lavori per Expo2015.
In un’intervista a ‘QN’, Cantone denuncia le carenze: “per fare controlli adeguati, mi servono strumenti altrettanto consoni, altrimenti non ha senso effettuarli“. Sottolineando come attende con fiducia di capire “quali poteri si intendono conferire all’autorità da me rappresentata”, in modo da declinare concretamente il ruolo di supervisione stabilito nella riunione di martedì.
La palla passa dunque alla politica, ma Cantone precisa: “trattasi comunque di un ruolo molto difficile, il mio compito è di alzare il livello di legalità riducendo al minimo le infiltrazioni criminali“. Il tutto considerando che “molti appalti sono già stati assegnati”, perciò “solo su quelli ancora in corso è possibile svolgere un ruolo effettivo”, anche se il magistrato apre all’ipotesi di revoca dei contratti per i soggetti indiziati di corruzione.
La richiesta di maggiori poteri da parte di Cantone segue l’auspicio da parte del governatore della Lombardia, Roberto Maroni. “Ho chiesto a Renzi di dare a Cantone poteri di investigazione, ponendolo a livello del premier e del ministro dell’Interno nella capacità di interloquire con i magistrati e farsi dare notizie sulle indagini in corso”, ha sottolineato ieri l’ex leader della Lega a margine della Conferenza delle Regioni. “E’ una procedura prevista dal codice penale, ed ho chiesto che ne venga data una ad hoc a Cantone per Expo, per svolgere un’efficace azione di prevenzione”.
Emanuele Vena