Caos immigrazione: scontri tra polizia e migranti al confine serbo-ungherese, la Merkel contestata dall’estrema destra durante una visita a un centro profughi, Gentiloni risponde alle critiche degli altri paesi Ue e ribadisce l’impegno italiano nella gestione dell’accoglienza.
Caos immigrazione: gli scontri in Ungheria
Oggi, la polizia ungherese ha usato i gas lacrimogeni contro circa 200 migranti al centro rifugiati di Roszke, al confine con la Serbia. L’agitazione è nata a causa degli snervanti ritardi nei processi di identificazione: le forze dell’ordine dicono di essere intervenute quando in centinaia hanno tentato di forzare i blocchi senza aver prima effettuato la registrazione delle impronte digitali.
Tra martedì e mercoledì oltre 2500 persone (di cui 555 erano bambini) hanno affollato il confine serbo-ungherese, non si era mai verificato un afflusso così massiccio in un solo giorno. Finora hanno tentato di passare il confine circa 140mila migranti, riferiscono le autorità di Budapest. Il capo della polizia Karoly Papp ha annunciato che entro il 5 settembre verranno mobilitati altri 2100 agenti per pattugliare la frontiera.
Caos immigrazione: contestata la Merkel
Fischi e ancora fischi e poi le hanno urlato di aver tradito la Germania, non è stata una visita facile quella di Angela Merkel al centro per rifugiati di Heidenau, in Sassonia. Nel fine settimana, di fronte al centro che ospita 600 rifugiati si sono consumati violenti scontri tra manifestanti di estrema destra e polizia: la Merkel non ha esitato a definirli “vergognosi”.
Oggi la cancelliera tedesca ha ribadito che “non ci sarà alcuna tolleranza per chi non è disposto ad aiutare“: nella prima metà del 2015, in Germania ci sono stati circa 200 attacchi ai centri d’asilo. La tensione è aumentata, soprattutto nell’est del paese, dopo l’annuncio del governo di voler accogliere 800mila rifugiati nel corso dell’anno.
Caos immigrazione: Gentiloni all’attacco
Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha mal digerito le critiche all’Italia provenienti da Germania e Francia, le quali hanno “bacchettato” il governo chiedendo di aprire dei centri di registrazione per i migranti entro l’anno. Intervistato dal Corriere della Sera, il titolare della Farnesina ha detto che non solo l’Italia fa quello che deve ma anche di più, “salvando decine di migliaia di vite umane e accogliendo i profughi“.
Si smetta di chiedere a Italia e Grecia di “fare i compiti a casa” e si pensi piuttosto a “condividere e modificare le regole dell’accoglienza, senza dimenticare il lavoro di medio periodo sulle cause profonde: guerre, povertà, dittature“. Conclude con una proposta che, al momento, sembra a dir poco ambiziosa Gentiloni, ovvero, “l’europeizzazione della gestione dei flussi, cioè un diritto d’asilo europeo, con definizione comune della titolarità e politiche di rimpatrio comuni“.