Chissà cosa starà pensando Béla Guttmann. Quando il tecnico ungherese scagliò la sua maledizione contro il Benfica nessuno poteva immaginare che il club lusitano avrebbe fatto la stessa fine dei Boston Red Sox.
La squadra di baseball americana, colpita dall’anatema di Babe Ruth, dovette soffrire ben 86 anni prima di tornare a festeggiare, il cattivo presagio di Guttmann invece non ha voluto fermarsi a quota 52.
Quando il tecnico di origine ebrea chiese invano al presidente del Benfica un adeguamento di contratto, più che meritato in virtù di due trionfi nazionali e due coppe europee conquistate, sdegnato scagliò parole di fuoco contro il suo ex club: “Da qui a 100 anni il Benfica non vincerà più una Coppa dei Campioni”.
Detto, fatto. L’anno successivo il Benfica esce sconfitto nella finale di Coppa Campioni contro il Milan.
Anno 1965: il Benfica in finale affronterà l’Inter allenata da Helenio Herrera. A festeggiare furono ancora gli italiani, l’ombra di Guttmann comincia a farsi sempre più minacciosa.
Dopo appena tre anni la squadra di Eusebio torna in finale e, ancora una volta, soccombe: dopo 90 minuti Benfica-United è ferma sull’1-1, nei tempi supplementari Best si scatena e i lusitani si disperano.
Passano 15 anni prima di rivedere il Benfica in una finale europea, ma il destino non cambia: prima l’Anderlecht in coppa Uefa, poi Psv e ancora il Milan in Coppa Campioni.
Arriviamo infine al 2013: nella finale di Europa League il Benfica si deve arrendere al Chelsea di Rafa Benitez.
Una situazione paradossale, al limite del tragicomico. Nell’attuale stagione il Benfica supera in semifinale la favoritissima Juventus e vola a Torino per disputare l’attesa finale. L’avversario stavolta è il Siviglia, squadra ostica ma tecnicamente inferiore alla corazzata di Jorge Jesus.
Dopo un primo tempo privo di grandi emozioni nella ripresa le due squadre provano a colpire: il Benfica attacca ma Lima, Rodrigo e Garay non riescono a superare Beto. Nei supplementari spetta al Siviglia l’occasione più ghiotta, ma Bacca spreca tutto e il rischio dei rigori diventa realtà.
Dagli undici metri Cardozo e Rodrigo si fanno ipnotizzare da Beto, Gameiro invece è freddo e insacca: il Siviglia conquista l’Europa League.
La vittoria di Rakitic e compagni segna l’assoluto trionfo spagnolo in questa stagione, in attesa della finale di Champions tra Atletico e Real Madrid. Al Benfica invece non resta che piangere l’ennesima delusione: la maledizione di Bèla Guttmann non intende svanire, quella che apparentemente può sembrare solo cieca superstizione rischia di rappresentare un macigno che grava sulle spalle dei giocatori lusitani.