Mafia Capitale, nome giornalistico dell’inchiesta che porta il nome di “Mondo di Mezzo”, un’operazione coordinata dal Pm Giuseppe Pignatone, ha subito un’evoluzione commerciale. La denominazione giornalistica dell’inchiesta, ha stregato il mondo commerciale a tal punto da far nascere più di una moda, difatti sul sito del ministero dello Sviluppo Economico risulta depositato un marchio di abbigliamento, mentre scorrendo la lista delle app per smartphone ci si può imbattere in ‘Mafia Capitale’, gioco creato dall’azienda romana Sinergie Attive srl e scaricabile a 0,99 centesimi.
“Non è solo una goliardata”
“L’app non è solo una goliardata – spiega Di Lullo ad Adnkronos – ma anche una manifestazione di disagio sociale nei confronti delle tristi vicende che stanno interessando la Capitale”. L’applicazione si presenterebbe come un “gioco di fantasia” in cui l’utente può sfidare il proprio smartphone oppure un amico a distanza, specificando che “ogni riferimento a fatti, persone e luoghi è puramente casuale”, nonostante ciò è impossibile non fare accostamenti tra gioco e inchiesta.
Il gioco si apre con tale stringa: “nascondi i soldi destinati ai vari servizi ed opere pubbliche nel quadrante della tua città e scopri dove si nascondono quelli del tuo avversario prima di lui”; in copertina sono presenti i tre gaglioffi della banda Bassotti con abiti gialli e rossi, notoriamente simbolo di Roma Capitale, camuffati di poco, giusto per non incorrere in problemi di copyright con la Disney. Risale poi allo scorso 4 febbraio, due mesi dopo la maxiretata, la richiesta inoltrata all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Mise da tale Andrea Ramazzotti per il deposito del logo di “Mafia Capitale”. Il marchio è composto dalla scritta nera “Mafia Capitale” che si staglia sull’immagine stilizzata del Cupolone su sfondo bianco.
La domanda richiederebbe l’iscrizione del logo alla classe 25, quella relativa agli “articoli di abbigliamento, scarpe e cappelleria”, ma al momento risulta sospesa e in attesa di un riscontro.