Elezioni Grecia, Syriza solo a 2-3 punti di vantaggio, nessuna maggioranza assoluta
Saranno il 20 settembre le elezioni in Grecia, si è sciolta l’incertezza e il presidente della Repubblica ha scelto la data, dando così il la alla campagna elettorale
Un’altra cosa che ormai sembra certa è che Syriza, il partito di maggioranza di Tsipras, non avrà alcuna maggioranza assoluta, e anzi perdendo circa 10 punti rispetto alla vittoria di gennaio, dovrà battersela più duramente con il principale partito di opposizione, Nea Demokratia.
Ai greci non è piaciuta la mossa di indire nuove elezioni, essendo le ultime state solo a gennaio, e dopo il referendum sugli accordi con la troika di luglio.
Secondo l’autorevole quotidiano Ekathimerini Tsipras ha visto al sua popolarità crollare al 29,5%, da quasi il 70% di fine marzo. E ormai non è lontano dal 26% di Meimarakis, leader di Nea Demokratia.
Inoltre ora i due terzi dei greci pensano che quel referendum di luglio in cui vinsero i No al compromesso con i creditori internazionali abbia fatto più male che bene alla Grecia.
Elezioni Grecia, salgono i partiti più piccoli
Parlando di sondaggi sembra proprio che ai greci interessi molto il pluralismo: calano i due principali partiti, mentre aumentano le intenzioni di voto per quelli minori.
Di seguito le rilevazioni di alcuni istituti di sondaggi. Come si vede solo per Bridgin Europe il vantaggio di Syriza è del 10% circa, e del 4% per Prorata, per gli altri istituti in alcuni casi si scende anche sotto il 2%
Chi trae vantaggio da questi cali di Syriza sembra essere il nuovo partito formato dai suoi dissidenti di sinistra, Unità popolare, data tra il 4% e il 7,6%, quindi sopra la soglia di sbarramento del 3%. E inoltre una formazione rimasta finora sempre sotto l’1% (tranne che a gennaio quando prese l’1,8%), l’Unione di Centro, partito liberale e anti-sistema, anti-corruzione, che salirebbe al 3-5% per la prima volta. Rimangono al 6-7% i liberal europeisti di To Potami, e resistono intorno al 5% i socialisti del Pasok, così come i comunisti di KKE e l’estrema destra di Alba Dorata, dati anzi in leggera salita.
Chi sembra pagare la partecipazione al governo è il partito dei Greci Indipendenti, partner di Tsipras nel suo breve dicastero, e ora seriamente in pericolo di non passare la soglia del 3%