Scafisti, Belpietro “Prendiamo esempio dalle milizie islamiche”
Prendiamo esempio dagli “incivili” libici e mettiamo alla gogna gli scafisti. E’ questa la proposta lanciata oggi in un editoriale dal direttore di Libero, Maurizio Belpietro, che in prima pagina sul suo giornale fa pubblicare una foto dell’Ansa che ritrae tre scafisti con i mano l’immagine di una delle loro vittime. “Ad arrestare e a esporre alla pubblica gogna gli scafisti però non è stata l’ Italia, bensì l’ incivile e dilaniata Libia – spiega Belpietro – Per capire chi avesse organizzato il viaggio della morte, chi avesse stipato di passeggeri un battello malandato che non era in grado di affrontare il mare, chi in pratica fosse il responsabile dell’ omicidio di centinaia di persone, non è servita una perizia disposta dall’autorità giudiziaria né sono state necessarie rogatorie o intercettazioni”.
Per Belpietro, la giustizia italiana in materia è sì dura “ma inefficace“. “A parole lo Stato fa la faccia feroce ai trafficanti di uomini, ma poi si dimentica di far loro scontare la pena”.
Da qui la proposta del direttore di Libero: prendiamo esempio dai libici e facciamo così anche noi.
“La popolazione locale ha trovato i responsabili e li ha puniti senza tante chiacchiere. Il carcere è la riprovazione generale. Una foto, ognuno stringe tra le mani l’ immagine che ritrae una delle giovani vittime, affissa ad ogni angolo della zona, così che si sappia bene di quale reato i tre si sono macchiati. Processi sommari, giustizia barbara che non garantisce alcuna tutela all’ accusato? Può darsi, ma se guardo alla giustizia italiana, alla sua lentezza, alla sua incapacità di individuare i colpevoli e di punirli, alle sottigliezze del diritto romano, quasi quasi comincio a invidiare il diritto libico”.