Il ritorno di Berlusconi: alleanza con Salvini, i rapporti col Pd da definire
E’ un Silvio Berlusconi in piena forma quello della tarda estate 2015. Assieme al progetto di alleanza con la ‘nuova’ Lega Nord targata Salvini, l’ex premier ha deciso di ‘ricomporsi’ fisicamente. Ecco perché ha annunciato un notevole dimagrimento fisico: – 10 chili. “Sono dimagrito di dieci chili. E sono pronto per il rientro”. Una condicio sine qua non quella di Silvio Berlusconi. Il fisico è parte integrante del consenso, va ben curato. Poi c’è la ‘fobia’ della barba: si è mai visto l’ex Cav senza essersi raso il volto? La forma fisica, l’aspetto nel Berlusconi politico, ma non solo, è sinonimo di cura. E a chi far amministrare il Paese se non ad una persona che anzitutto prende cura di sé stesso?
Dopo una cura fisica di questo genere è evidente che Berlusconi voglia tornare in campo personalmente. Prima di tutto c’è il rilancio di Forza Italia, troppo bassa ai sondaggi, secondo l’ex premier. Ecco il perché della riunione operativa coi capogruppo di Montecitorio e Palazzo Madama, Renato Brunetta e Paolo Romani. Ognuno di questi due esponenti forzisti ha una sua ricetta. Un’idea di iniziativa diametralmente opposta: il primo vorrebbe sostenere il Governo Renzi nelle riforme, al fine di portare a casa qualche risultato utile agli azzurri. Il secondo, contrariamente, aprirebbe all’ex sindaco di Firenze solo se il Governo vedesse all’interno dei membri di Forza Italia. Un’arma a doppio taglio visto che potrebbe far scivolare al Senato l’esecutivo sotto. Praticamente un disco verde verso quelle elezioni anticipate di cui Berlusconi ha paura, data l’impreparazione operativa di Forza Italia e la rediviva (ma alquanto prematura) (ri)alleanza con la Lega Nord. Un patto che potrebbe essere suggellato da un incontro con Salvini, in programma (ma segreto alla stampa) nei prossimi giorni.
Berlusconi e quei contatti con Verdini
Dall’altra parte c’è un ‘Nazareno bis’: un’idea non proprio desiderata da Berlusconi sulla quale, tuttavia, l’ex premier lascia sempre una porta aperta. E il pontiere fra Berlusconi e Renzi non può che essere l’ex fedelissimo Denis Verdini. Leader di Ala, progetto parlamentare di centrodestra ma vicino a Matteo Renzi e alla sua spinta riformista.