Clemente Mastella torna a parlare, e lancia il suon nuovo progetto politico. L’ex leader dell’Udeur fuori dal parlamento dal 2014, ha risposto alle domande di Vincenzo Iurillo del Fatto Quotidiano.
Mastella ha parlato delle ultime vicende politiche, in particolare sulle vicende del centrodestra che ormai sta vivendo una crisi d’identità. Duro il giudizio sulla formazione politica di Angelino Alfano: “Se Ncd si ‘sciogliesse’ nel Pd sarebbe un errore e la morte del centro, una scelta dei singoli dettata dal panico per il proprio futuro personale”.
Critiche dure anche per la legge elettorale, perché permetterebbe ai singoli dell’Ncd di essere rieletti nonostante la fusione con il PD, che secondo Mastella potrebbe perdere ulteriormente consensi. L’ex parlamentare definisce infatti l’Italicum una “terribile perfidia” – poiché : “restringe gli spazi politici per l’area di centro, ridotta alla marginalità di una presenza al primo turno. Non mi piace poi che alla base ci sia l’idea di creare una sorta di scorciatoia nei rapporti tra esecutivo e parlamento. Ncd e le aree centriste dovrebbero riaprire il tavolo della legge elettorale, altrimenti il centro muore.” Un voto con la nuova legge sarebbe un rischio non solo per il centro il , ma per lo stesso premier: “Renzi senza una vera alleanza con il centro perde. Non ha più l’aura iniziale. Fa fatica a incidere nei processi, tutti gli indicatori sono scettici rispetto alle riforme che annuncia. Soffre la guerra all’interno del suo partito”.
Da qui il progetto politico di Mastella per far rinascere il centro, ovvero: “una grande casa dei moderati che superi le vecchie sigle di centro, alle prese con frammentazioni e nostalgie prive di suggestioni e di consenso. Non si può tracciare un solco politico nuovo se ci si fa prendere dal panico personale invece di creare un progetto che vada al di là di Ncd, Udc, la mia Udeur, Scelta Civica. Così il rischio è quello di passare le giornate ad essere censiti tra quelli che vogliono passare a destra e quelli che vogliono passare a sinistra. Impantanati in una palude, senza suscitare alcuna passione, senza una stella polare, si disgrega la stessa Ncd.”
“Il partito della Nazione? Un’utopia”
Un progetto politico ambizioso per Mastella, senza un ruolo preciso e alle prese con il ritorno in Forza Italia della ‘nemica’ Nunzia De Girolamo, anche se interrogato sulle ultime manovre politiche del movimento berlusconiano, l’ex Udeur è secco: “candidato da indipendente. Alleato attraverso il mio partito” – e aggiunge: “ho sempre subìto il sarcasmo di chi mi accusava di saltare di qua o di là. Io, se passavo, passavo non da solo, ma col mio partito, al termine di percorsi tormentati che stabilivano un’alleanza politica. Le alleanze, poi, non sono eterne. Altrimenti staremmo ancora al pentapartito. Mentre le centinaia di ‘singoli’ che passano da un partito all’altro vengono legittimati ad eroi delle libertà, io che mi alleavo tramite l’Udeur sono sempre stato additato come trasformista.”
Sul futuro di una possibile area centrista, un eventuale sbocco potrebbe essere in qualsiasi are politica: “spetta ad altri deciderlo, non a me. Se Ncd ha fatto finora una scelta di governo, mi pare naturale che alla fine si alleino con Renzi. Se il governo regge fino al 2018, come spiegano poi un eventuale ripiego nel centrodestra?”.
Sul “Partito della Nazione” immaginato da Renzi, Mastella è secco: “Una utopia, dove si vorrebbe far convivere l’infinito e l’abisso, tutto e il contrario di tutto. Frutto di una visione americana, dove i partiti sono due, gli altri sono liberi battitori e pure Trump è costretto a scegliere un partito se vuole far valere le sue ragioni fino in fondo.”