Reuters è dura nei confronti dell’esecutivo italiano. Il Fatto Quotidiano riporta una bocciatura parziale delle riforme degli esecutivi successosi nelle ultime due decadi: “le riforme non funzionano – sostiene l’agenzia di stampa britannica – perché Italia non ha scelto in che direzione andare”.
Le ragioni della mancata efficienza delle riforme derivano dal fatto che “sono state spesso superficiali e mal implementate, senza un senso coerente”. Vent’anni di muro contro muro, sostiene Reuters. Ieri veniva fatta una riforma da un Governo che domani verrà abrogata e modificata dal nuovo esecutivo. Quindi un problema di coerenza, sostiene Reuters: “arrestare il declino richiede un cambio di direzione delle politiche, ma l’Italia non sembra aver deciso dove vuole andare. I suoi leader si esprimono a favore di tagli delle tasse e riduzioni della spesa, ma le tasse, la spesa e i debiti continuano ad aumentare e fare le riforme ha finito per essere visto di per sé come un merito”.
Un parziale aiuto al premier lo dà Mauro Pisu, capo del desk Italia dell’Ocse, quando dice: “puoi approvare tutte le riforme che vuoi, ma non aiutano se la pubblica amministrazione non lavora in modo adeguato per metterle in pratica”. Inoltre, “le riforme in Italia sono state tendenzialmente marginali e hanno protetto gli insider, coloro che hanno i cosiddetti diritti acquisiti, penalizzando invece i giovani”, gli outsiders. Pisu aggiunge, inoltre, come la mancanza dei decreti attuativi su molte riforme non può che dimostrare come le riforme saranno operative molto in seguito.
Infine, Renzi in persona prende in esame i dati Istat, quando afferma: “i dati forniti sull’occupazione in crescita a luglio e sul Pil dei primi due trimestri rivisto al rialzo sono particolarmente significativi e segnalano che il Paese si rimette in moto tornando in Europa fra i Paesi migliori nel gruppo grazie alle riforme fatte”. Le stesse riforme che Reuters ha criticato in quanto non così efficienti come annunciate.
Daniele Errera