“Pugno allo stomaco”. E’ l’espressione più utilizzata in rete per commentare le ultime immagini di una tragedia permanente, quella dei migranti morti nel Mediterraneo (e non solo), che sembra non contemplare la parola “fine”.
Le fotografie scattate ieri al bimbo siriano affogato e trovato senza vita sulla spiaggia di Bodrum in Turchia, davanti a un resort, rappresentano l’ennesima copertina di questo interminabile racconto di morte. C’è la foto in primo piano con la faccia riversata sulla sabbia, ma anche quella del poliziotto che solleva il corpicino senza vita del piccolo migrante: versioni diverse, che sfidano – ognuna con la propria intensità – lo sguardo dei lettori e di chi scorre la home del proprio social network.
E se il Corriere della Sera decide di pubblicare la foto “più pietosa (l’uomo che tiene in braccio il bimbo) e forse, se è possibile, la meno impressionante”, il Manifesto, invece, punta come al solito sulla scelta più provocatoria, accompagnando la foto straziante del bimbo morto con il titolo “Niente asilo”. Scelta fortemente criticata da Gianfranco Librandi di Scelta Civica: “L’apertura dell’edizione odierna” del quotidiano ha “oltrepassato, francamente, il limite della decenza”, attacca il deputato.
Bodrum, Renzi: “Immagini che stringono il cuore”
“Le immagini che vediamo stringono il cuore e strapazzano l’anima. Lo dico da padre prima ancora che da primo ministro”. Lo ha detto Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa con il premier maltese Muscat a Firenze. “L’Europa – ha proseguito il presidente del Consiglio – non può perdere la faccia. È dovere dell’Europa dare una risposta unitaria, dare una risposta che parta dal diritto d’asilo europeo, da iniziative europee sull’accoglienza e gestione dell’emergenza, dal rimpatrio europeo, ma anche da una strategia globale che tenga insieme gli interventi fondamentali da fare nei paesi d’origine”.
Bodrum, Alfano: “Senso profondo di dolore”
“Di fronte a quella scena del bambino morto in spiaggia ho provato un senso profondo di dolore perché non veniva in Europa per rubare il posto di lavoro: era un bambino che con i suoi genitori scappava dalla guerra”, ha spiegato da Palermo il ministro dell’Interno Angelino Alfano.
“O l’Europa si carica sulle spalle il peso della propria storia, o l’Europa può chiudere bottega. Noi – ha proseguito il leader di Ncd – abbiamo un bivio epocale di fronte: tornare a essere la grande Europa che garantisce umanità e sicurezza che accoglie i profughi ma che è dura contro i trafficanti umani oppure essere un continente che per paura fa rivivere gli anni bui che diedero vita ai lager. Nessuno ci può chiedere di ritirare la mano se qualcuno sta per annegare in mare, perché è una violenza contro le nostre coscienza di uomini e non di politici e di uomini delle istituzioni”.
Sempre in area Ap, Paola Binetti ricorre ad una citazione letteraria per commentare le scioccanti immagini di Bodrum: “Viene in mente la sepoltura della bambina colpita dalla peste, descritta dal Manzoni, in cui l’amore materno contrasta con il contesto di morte in cui si svolge la scena e sembra ricordare a tutti che è ancora possibile avere e coltivare sentimenti umani”, spiega la parlamentare in una nota.
Le parole di Roberta Pinotti
A margine della cerimonia del national day della Somalia in corso oggi ad Expo, il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha affermato che “quella foto è il contrario di ciò che vogliamo costruire qui ad Expo: felicità, speranza e futuro per qualsiasi essere umano”.
Bodrum, il commento di Sel
Su Twitter arriva il commento del capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà a Montecitorio, Arturo Scotto: “Saremo una generazione che cambia il mondo se sapremo combattere queste tragedie inaccettabili”, scrive il deputato, che posta anche una delle foto in questione. “Quante piccole vite dovremmo ancora vedere spezzate per capire che siamo già in ritardo?”, si interroga invece Dario Stefàno, senatore di Sel.
Bodrum, Santanchè: “In quella foto c’è il fallimento della Ue”
Tra le file di Forza Italia, invece, si alza la voce di Daniela Santanchè, secondo la quale “nell’immagine del bambino siriano morto annegato davanti alla spiaggia di Bodrum c’è tutto il fallimento dell’Unione europea”. “Bruxelles oggi può e deve provare solo vergogna per essere stata incapace di gestire il fenomeno dell’immigrazione: le colpe stanno tutte lì. Almeno oggi i vari commissari di turno si tappino la bocca per decenza”, conclude la deputata azzurra.