Il M5S si sta trasformando? E’ l’interrogativo che si stanno ponendo in questi giorni alcuni quotidiani. L’annuncio di Grillo (“Siamo pronti per governare. Nel 2013 eravamo impreparati“) ha alimentato i dubbi dei più attenti. Abbandonati dunque i meet up che La Stampa ha declassato a semplici “Amici di Beppe Grillo“, senza nessun potere d’influenza, nonostante le origini dei Cinque Stelle partivano da un claim ben affermatosi tra i grillini, “potere alla rete“.
L’istituzione del direttorio ha di fatto rivoluzionato tutto. Tanto che in casa Cinque Stelle, sempre secondo quanto riporta il quotidiano torinese, si sta pensando di mettere in discussione un’altra delle regole d’oro del Movimento: il secondo mandato (oltre al microcredito che molti parlamentari vorrebbero abolire). Le voci, incontrollate, di una candidatura di Di Battista (negata dall’interessato) a sindaco di Roma e di un Di Maio ipotetico candidato premier non sono state messe in circolo a caso. Nomi certamente più spendibili mediaticamente rispetto a dei signor “nessuno” (con tutto il rispetto).
Tutti questi cambiamenti dovranno però passare sotto la lente di ingrandimento di Gianroberto Casaleggio, il vero dominus del partito. E’ lui ad aver avvallato l’intervento del deputato Mattia Fantinati al meeting di Cl e quello della senatrice Barbara Lezzi a Cernobbio.
Quest’ultima andrà nell’arena dei nemici proprio per spiegare la ricetta economica del Movimento. “Siamo convinti che saremo i prossimi ad andare al governo per questo vado al forum Ambrosetti. Presenterò la nostra politica economica, il reddito di cittadinanza, una spending review fatta come si deve. Lì non si è mai parlato dei 10 milioni di poveri del nostro Paese. Ecco, quelli che di solito restano fuori, li portiamo dentro noi”.
Anche il radicamento sul territorio del M5S continua speditamente come conferma il senatore Nicola Morra, ospite ad un convegno sulla sanità calabrese: “Sono venuti ad ascoltarci un sacco di sindaci. Non sono dei nostri, ma iniziano a vederci come quelli in grado di risolvere i problemi, non solo di organizzare la protesta”.
E intanto i Cinque Stelle in Parlamento fanno valere finalmente il loro peso politico. “Eravamo 160 persone catapultate dall’oggi al domani in un posto che per noi poteva essere Marte – racconta oggi la prima capogruppo alla Camera Roberta Lombardi– adesso conosciamo trucchi, regolamenti, e chi aveva altri fini ha preso altre strade”.