“Il centrosinistra? E’ stato ucciso da Renzi che con il patto del Nazareno con Berlusconi, con l’alleanza con pezzi di centrodestra, con la sua azione di governo e la nascita del Partito della nazione, ha costruito un percorso antitetico rispetto all’Ulivo di Prodi o al tentativo di Italia bene comune di Bersani. Prendo atto della realtà”. Nichi Vendola, in un’intervista a Repubblica certifica la morte del centrosinistra. Per questo motivo, spiega sempre Vendola, bisogna ricostruirlo. “In autunno si gettano le fondamenta del nuovo partito della sinistra. Alle amministrative del 2016 non faremo l’errore delle regionali passate, di presentarci con sette nomi e simboli diversi”.
Missione difficile, vista la riottosità di alcuni soggetti ad unire le forze, da Possibile di Civati alla Coalizione Sociale di Landini che più volte ha espresso la sua contrarietà a dar vita a nuovi esperimenti di sinistra. Per questo l’alleanza con il Pd diventa centrale, sempre che il Pd ritorni ad essere quello delle origini e non quello tendente al Partito della Nazione pensato da Renzi. “L’alleanza con il Pd non è il nostro destino. Ma è la nostra possibilità. L’alleanza – spiega Vendola – si fa ovunque sia possibile su una traccia di programma che corrisponda ai bisogni reali di porzioni impoverite di cittadinanza. Noi dobbiamo partire da una giudizio sulle esperienze di governo locale. Giuliano Pisapia è stato uno dei migliori sindaci della storia d’Italia, perchè è figlio di quelle primarie che hanno travolto il centrosinistra del potere e degli affari e ha sollecitato quel municipalismo delle virtù civiche declinandolo in tre parole: città, comunità, modernità”.