Salvini alla Kyenge: “Non la critico per il colore della pelle” E poi mangia una banana in diretta
Uno incontro-scontro che ha deluso le aspettative di chi si aspettava qualcosa di eclatante, quello di ieri sera a La7, durante la seconda puntata di AnnoUno, lo spin-off di Servizio Pubblico condotto da Giulia Innocenzi. Ospiti della serata sono stati – per la prima volta in un confronto diretto – il segretario della Lega Matteo Salvini e Cécile Kyenge, ex ministro dell’Integrazione nel governo Letta.
La puntata di ieri, dall’emblematico titolo “A chi la banana?”, ha seguito un filo conduttore – quello dell’immigrazione – che ha stimolato un ampio dibattito anche tra i ventiquattro giovani presenti in studio. La discussione entra nel vivo sin dai primi minuti, quando Salvini – riferendosi al programma “Mare Nostrum” – ha affermato: “Siamo gli unici che spendono i soldi degli italiani per andare a prenderli a casa loro. Dovremmo spendere i soldi non per fare integrazione, ma per farli stare meglio nei loro paesi. Io aiuto chi scappa dalla guerra, ma gli altri li espello, come fanno svizzeri, austriaci, francesi e tutti gli altri”.
La Kyenge, che nel corso della sua breve parentesi da ministro è stata quasi quotidianamente bersaglio di critiche da parte leghista, ha ribattuto che “Salvini parla a slogan”, invitando a distinguere bene la condizione di “irregolare” da quella di “clandestino”, sulle quali c’è spesso troppa confusione. Proprio a tal proposito, Salvini ha asserito che cancellare il reato di immigrazione clandestina è stato “un suicidio”. Uno dei cinque referendum per cui la Lega sta raccogliendo firme in tutta Italia, non a caso, mira proprio a reintrodurre il suddetto reato.
Il segretario della Lega ne ha anche per i rifugiati politici (“Questa gente è nell’hotel 3 stelle a guardare la televisione, sono in vacanza”) e per l’Europa (“Se vuole far morire la sua gente, che vada a farsi fottere”). Certo, la questione-migranti chiama in causa l’Europa. E com’è noto l’Ue non ha adeguatamente sostenuto l’Italia nelle emergenze. Non a caso la Kyenge oggi è candidata alle elezioni europee con il Pd per le circoscrizione europee, dove ha promesso un suo impegno per una gestione comunitaria delle politiche migratorie.
Tra un alterco sulle presenze di Salvini nell’aula di Strasburgo e qualche polemica sulla scorta a disposizione della Kyenge, il dibattito è poi proseguito senza alzare troppo i toni, alternandosi con una serie di filmati e con l’intervento critico di Marco Travaglio, com’è nello stile delle trasmissioni targate Santoro, il quale ha comunque introdotto e concluso il programma. Verso la fine, l’ex ministro ha portato con sé delle banane, consegnandone una alla conduttrice e una a Salvini stesso, che l’ha mangiata in diretta. In cambio, quest’ultimo le ha regalato un libro di Oriana Fallaci e un cd di Davide Van De Stroos, cogliendo tra l’altro l’occasione per precisare ancora una volta che le sue critiche alla Kyenge non sono mai state dettate da pregiudizi sul colore della pelle, tanto che la Lega può vantare da anni diversi amministratori locali di origine africana. Staremo a vedere se questi primi segnali di dialogo possano poi concludersi, dopo mesi di insulti, in una concreta riappacificazione.