Ignazio Marino e l’accusa di Libero alla sua onlus: truffa ai danni dello Stato
Non solo si abbatte sulla città il vortice ‘Mafia Capitale’, non solo la città vive un degrado evidente agli occhi di cittadini e turisti, non solo si svolge il pomposo funerale di Vittorio Casamonica, non solo si presenta il caos trasporti ma addirittura si scioglie per mafia il X Municipio, quello di Ostia. Troppo poco. Sembra una maledizione quella scagliata nei confronti di Roma e del sindaco Ignazio Marino. Ora Imagine Onlus, associazione del primo cittadino di Roma, viene accusata di truffa ai danni dello Stato.
Libero all’attacco
Il quotidiano Libero aveva addirittura intitolato: “indagine su Marino per truffa”. Accuse pesanti, ancora più gravi visto il momento di difficoltà che il chirurgo-politico sta vivendo con l’amministrazione cittadina. Marino, secondo Libero, avrebbe “firmato contratti con persone inesistenti per garantire vantaggi fiscali illeciti alla onlus della quale era presidente e legale rappresentante”. Un dipendente dell’associazione, secondo il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, sarebbe iscritto fra gli indagati per truffa ai danni dello Stato. Un’iniziativa che avrebbe permesso ai vertici dell’onlus, e quindi di Marino, di godere di una lunga serie di vantaggi fiscali, addirittura inventando due persone, due prestanome immaginari. Marino si difende dall’angolo dov’è stato relegato. Anzitutto annuncia querela nei confronti del quotidiano. Poi si dichiara parte lesa: “ho denunciato prima delle elezioni 2013 un dipendente infedele e sono certamente parte lesa, non sono assolutamente preoccupato”. Non ci sta a finire nel calderone dei politici corrotti. Sarebbe, per assurdo, uno smacco inverosimile: uscire puliti da Mafia Capitale e essere indagati per via di una onlus.
Marino: “In questi anni è stato fatto tantissimo”
Marino, infine, tende a rimarcare la differenza con suo predecessore al Campidoglio, Gianni Alemanno: “in questi due anni è stato fatto moltissimo: abbiamo pulito la casa del sindaco precedente, che adesso è indagato per associazione mafiosa e che tra l’altro era il candidato sindaco del partito di cui Angelino Alfano era il segretario, e ora ricostruiamo la città”. Una stoccata nei confronti del Ministro dell’Interno e leader Ncd che qualche giorno fa aveva fatto notare tutta una serie di problematicità della capitale. Una lunga relazione che aveva fatto infuriare Marino, il quale ha risposto via stampa alle dichiarazioni del titolare del Viminale: “quanto è stato presentato dal ministro Alfano il 27 agosto è una fotografia del Comune di Roma datata al 2014”. A stretto giro la replica dell’ex delfino di Berlusconi: “Marino ha ragione, la mia foto su Roma è datata al 2014 mentre lui è stato eletto nel 2013”.
Daniele Errera