Zagrebelsky: riforme orientate all’umiliazione del Parlamento
“Il funzionamento della democrazia è cosa difficile, stretto tra l’inconcludenza e la forza. Chi crede che si tratti di una battaglia che si combatte una volta ogni cinque anni in occasione delle elezioni politiche e che, nell’intervallo, tutto ti è concesso perché sei il ‘Vincitore’, si sbaglia di grosso ed è destinato a essere travolto, prima o poi, dal suo orgoglio, o dalla sua ingenuità, mal posti”. Lo afferma il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky, in una lettera-appello pubblicata oggi dal Fatto Quotidiano in cui avverte: “la prima vittima dell’illusione trionfalistica è il Parlamento. Se pensiamo che si tratti soltanto di garantire l’azione di chi ‘ha vinto le elezioni’, il Parlamento deve essere il supporto ubbidiente di costui o di costoro: deve essere un organo esecutore della volontà del governo. Altrimenti, è non solo inutile, ma anche controproducente”.
“Le riforme in campo, infatti – prosegue Zagrebelsky – sono tutte orientate all’umiliazione del Parlamento, nella sua prima funzione, la funzione rappresentativa. Che cosa significano le leggi elettorali, che prevedono la scelta dei candidati attraverso le ‘liste bloccate’ stilate direttamente dai capi dei partiti o attraverso la farsa delle cosiddette primarie?”.
“Degradazione del Senato in Camera secondaria”
“Una prova evidente, e umiliante dell’inanità parlamentare è la vicenda che ha agitato la vita politica negli ultimi due anni: la degradazione del Senato in Camera secondaria che dovrebbe avvenire col consenso dei Senatori. Si dice loro: siete un costo, cui non corrisponde nessun beneficio; siete un appesantimento dei processi decisionali, cui corrisponde non il miglioramento, ma il peggioramento della qualità della legislazione” mette in risalto il costituzionalista.
“Il Senato come concepito nella riforma moltiplica la dissipazione. Se ne vuole fare un’incongrua proiezione amministrativistica di secondo grado di enti locali, a loro volta affamati di risorse pubbliche”. La proposta di Zagrebelsky è invece per l’elezione con durata in carica maggiore rispetto ai deputati, senza la rieleggibilità.