Politica in Pillole del 8 settembre 2015
Politica in Pillole di martedì 8 settembre 2015.
- “Vista l’esperienza fatta in Libia nel 2011 non funzionerà anzi aumenterà la tensione e andando a bombardare si rischia di fare un nuovo Vietnam” Roberto Maroni, presidente Lombardia.
- “Grecia e Italia non possono da sole accogliere tutti i profughi che arrivano sulle coste” Angela Merkel, cancelliera tedesca.
- “Il nostro presidente del Consiglio alla Festa dell’Unità del Pd ha messo su il solito teatrino di fandonie e slogan ma, questa volta, ha deciso di arricchirlo con una bella immagine. Mentre parlava delle soluzionì del Pd per l’immigrazione (quali non è dato sapersi…) ha mostrato, a tutto schermo, le immagini del povero bimbo siriano annegato a Bodrum. Che uomo squallido il Bomba” Manlio Di Stefano, deputato M5S.
- “Renzi continua a promettere di ridurre le tasse senza spiegare come farà e con quali risorse. Un comportamento irresponsabile, di tipo autoritario e paternalista, coperto, purtroppo, dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Inaccettabile spudoratezza” Renato Brunetta, capogruppo Forza Italia alla Camera.
- “Bisogna accelerare la costruzione del muro al confine con la Serbia, dove servono più operai” Viktor Orban, premier ungherese.
- “Berlusconi non è un vulcano spento, ma un perfetto calcolatore dei tempi: se non siamo in campagna elettorale è inutile spargere lapilli. Tre mesi prima del voto il vulcano erutterà con una sorpresa più travolgente del ’94” Gianfranco Rotondi, presidente di Rivoluzione Cristiana.