Infografiche – Come è cambiata l’occupazione negli ultimi anni, le differenze tra uomini e donne
Infografiche – Come è cambiata l’occupazione negli ultimi anni, le differenze tra uomini e donne
Dedichiamo questa infografica al tema del lavoro e dell’occupazione, ancora una volta, per esaminare i cambiamenti negli ultimi trimestri, dal secondo del 2012 ad oggi.
Naturalmente abbiamo preso in considerazione sia i tassi di occupazione, che di disoccupazione e inattività.
E’ possibile scegliere quindi uno di questi indicatori e allo stesso tempo l’età di riferimento, se il range 15-64 anni o quello dei più giovani, 15-24, per apprezzare le differenze, che in effetti sono rilevanti: infatti nella popolazione totale l’occupazione, certamente l’indicatore più importante, si hanno dei tassi di occupazione che nel periodo peggiore calano di circa un punto, sia per gli uomini che per le donne, per poi risalire per il primo trimestre 2014, ma le cose cambiano passando al segmento tra i 15 e i 24 anni, perchè tra i più giovani vi è un andamento più erratico, legato alla presenza dei mesi estivi, e comunque in maggiore calo, con una occupazione molto bassa, scesa dall’inizio alla fine del periodo di 5 punti per gli uomini e 3 per le donne.
L’andamento della disoccupazione è stato più drammatico, con aumenti di 14 punti per le donne giovani, e di 10 circa per gli uomini! Aumenti che sono stati solo di due punti per la popolazione lavorativa totale
Molto interessante è l’analisi delle differenze tra uomini e donne in questi indicatori, differenze sempre presenti, ma in modo diverso: sia tra i 15-64enni che tra i 15-24enni lo scarto tra uomini e donne è diminuito di circa 2 punti a favore delle donne in questi quasi 3 anni, un fenomeno di cui già in passato avevamo parlato.
Al contrario tra i giovani la disoccupazione è aumentata più che proporzionalmente tra le donne, che ora risultano subire un tasso di disoccupazione maggiore degli uomini al contrario del 2012. Pochi cambiamenti tra la popolazione totale.
Un fenomeno questo che trova una causa nella diminuzione della differenza nell’inattività tra i sessi: le donne stanno cercando di entrare nella popolazione attiva più velocemente degli uomini, una tendenza che in Italia appare naturale considerando quanto ancora l’occupazione femminile rimanga indietro rispetto a quella maschile