La Buona Scuola, un punto sulla situazione

logo della riforma della buona scuola

Verrà completata a mezzanotte dell’11 settembre” in punto, la “fase B” del piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge 107/2015, la cosiddetta “Buona Scuola”, elaborata dal governo Renzi.

Secondo quanto riportato sul sito del Ministero dell’Istruzione,

“questa fase prevede la copertura dei posti di organico di diritto rimasti vacanti e disponibili dopo la Fase A.  Le proposte di nomina vengono effettuate esclusivamente tramite sistema informativo. L’aspirante docente è nominato nella prima provincia nella quale vi sia disponibilità per l’insegnamento per cui concorre. Tale provincia è individuata scorrendo l’ordine di preferenza indicato nella domanda.

Chi partecipa?

Gli aspiranti docenti non di ruolo iscritti a pieno titolo, alla data di entrata in vigore della Legge 107/2015, nelle graduatorie a esaurimento e nelle graduatorie del concorso 2012 che non hanno avuto una proposta di nomina nelle fasi precedenti”.

Dunque, tutti i docenti che hanno ricevuto, tramite mail, una destinazione assegnata su base nazionale dall’algoritmo del MIUR, dovranno comunicare entro oggi la propria decisione.

Stando ai dati del Ministero, su 8.776 proposte oltre il 93% dei candidati ha accettato (circa 8.200 docenti); di questi, 16 hanno preferito dire di no.

Buona scuola, le polemiche sulla “deportazione”

Il completamento della seconda fase della Riforma della Scuola è stato accompagnato da non poche polemiche, su tutte quella dei docenti che, dopo anni di precariato, si sono visti “deportare” lontani dal luogo di residenza.

La “Buona Scuola” prevede infatti l’obbligo, da parte dei professori, di elencare tutte le provincie in cui vorrebbero insegnare. Tuttavia, il cervellone elettronico del Ministero, che avrebbe dovuto incrociare le preferenze espresse con le esigenze di ciascuna scuola, ha di fatto spostato la maggior parte dei futuri insegnanti. Nella fase B saranno circa 7 mila i candidati a cui è stato proposto un lavoro lontano da casa, e gli spostamenti avverranno soprattutto dal Sud e le Isole verso Nord.

Inoltre, sulle 16 mila assunzioni previste dal governo, ne sono andate a buon fine poco meno di 9 mila. Le altre 7 mila saranno destinate a supplenze annuali e nel 2016 saranno assegnate ai vincitori del prossimo concorso.

Buona scuola, la protesta dei sindacati

Sul piede di guerra anche i sindacati, che minacciano di far saltare le lezioni dei primi giorni di scuola, e i Presidenti di Regione. Tra questi il governatore del Veneto, il leghista Luca Zaia, ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge 107 e il Movimento 5 Stelle auspica che anche il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, voglia seguire l’esempio del collega veneto.

Buona scuola, La fase C

Se termina oggi il secondo step del piano di assunzioni, cresce l’attesa per la fase C che porterà a compimento la Riforma della Scuola.

Questa volta, a preoccupare chi non è stato ancora assunto è il testo della mail ricevuta dal Ministero: “La sua proposta potrà essere presa in considerazione nella fase C, nel limite dei posti disponibili”. In allarme i sindacati, secondo i quali “non tutti i 71.643 docenti che hanno fatto domanda saranno assunti”. Di parere contrario il ministero dell’Istruzione, che si è detto certo di poter “escludere questa possibilità”, in quanto l’ultima fase del piano di assunzioni assegnerà poco più di 55 mila cattedre e i candidati sono circa 49 mila.

Francesco Ferraro