E’ un vero e proprio aut aut quello posto da Pippo Civati a Maurizio Landini. “”Ma quindi ha deciso? Landini si è messo a fare politica” ha affermato il leader di Possibile nel commentare le conclusioni dell’assemblea di Coalizione sociale, che si è tenuta domenica a Roma. “A giugno, quando Landini e io ci siamo visti, gli avevo proposto di avviare una stagione referendaria e di scrivere insieme i quesiti, spiegandogli che – come aveva intenzione di fare lui con la Coalizione Sociale – anche io con Possibile ero intenzionato a promuovere una ripartenza della politica dal basso, dall’attivismo dei singoli, dei comitati, delle associazioni sul territorio e non dal ceto politico, nè dal ceto sindacale. Quella sua di ieri – prosegue – mi sembra quindi la nostra proposta di maggio, peccato che arrivi a settembre e quasi alla fine della nostra campagna referendaria. Capisco che Landini abbia un altro ruolo, ma forse un giorno -dice Civati all’Adnkronos– deciderà e ci spiegherà se intende candidarsi per diventare segretario della Cgil o se, al contrario, si metterà a fare il politico a tempo pieno”.
“Io – continua il leader di Possibile – sono più libero: le mie scelte non dipendono dalla Cgil, nè da un partito politico o da altri soggetti. Insieme a chi mi sta dando una mano, vado avanti con l’idea dei referendum. È una proposta che sta incontrando il favore delle persone, sono soddisfatto di come sta andando la raccolta delle firme e alla fine faremo i conti. Sono fiducioso e penso che potremo farcela a raggiungere il numero necessario di sottoscrizioni”, assicura Civati. “Ovviamente, se l’anno prossimo Landini e Coalizione sociale avranno intenzione di lanciare una campagna referendaria, io la sosterrò e firmerò i quesiti, con molta più generosità – conclude Civati – di quanta me ne sarei aspettata nei riguardi della mia iniziativa”.